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Scoperta su Marte una riserva d’acqua sotterranea ghiacciata: somiglia al permafrost terrestre

Pubblicato: 22/12/2021 18:26

Nonostante si supponga che Marte abbia avuto enormi oceani sulla propria superficie, oggi possiede un territorio più arido di qualsiasi deserto presente sulla Terra. Gli scienziati non respingono l’ipotesi che ci sia ancora dell’acqua sul Pianeta Rosso, situata essenzialmente intorno ai poli come ghiaccio. La zona recentemente scoperta è molto più grande e umida di qualsiasi altra trovata fino ad ora sul territorio marziano.

Acqua su Marte: la scoperta al termine della ricerca

La ricerca è stata svolta, in collaborazione, dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dall’Agenzia Spaziale Russa (ROSCOSMOS). Grazie alle sonde sono stati rilevati alti livelli di idrogeno in un sito denominato Candor Chaos, situato nel cuore dell’enorme sistema di valli. Alexey Malakhov, scienziato dell’Agenzia Spaziale Russa e co-autore dello studio, in un comunicato stampa dell’ESA ha dichiarato: “Abbiamo scoperto che una parte centrale della Valles Marineris era piena d’acqua, molta più acqua di quanto ci aspettassimo. Questo è molto simile alle regioni del permafrost della Terra, dove il ghiaccio d’acqua persiste permanentemente sotto il suolo asciutto a causa delle basse temperature costanti“.

La presenza di ghiaccio nei poli del Pianeta Rosso è già stata confermata anni fa dagli scienziati. Tuttavia, sono punti difficilmente accessibili, mentre il canyon è in un ambiente con condizioni molto più favorevoli. Valles Marineris è ciò che si può definire il Grand Canyon marziano. Questa struttura geologica si estende per un quarto della circonferenza del Pianeta Rosso ed è lunga 4000 chilometri, larga 200 e profonda 7.

La missione su Marte: strumenti d’avanguardia

I ricercatori di ESA e ROSCOMOS hanno utilizzato la sonda Trace Gas Orbiter (TGO), il modulo principale della missione ExoMars. La riserva d’acqua è stata identificata da FREND (Fine Resolution Epithermal Neutron Detector), un rilevatore di neutroni in grado di constatare la presenza di idrogeno fino a 1 metro di profondità sotto la superficie. Igor Mitrofanov, autore principale dello studio e ricercatore capo di FREND, ha rilasciato un comunicato stampa in cui ha dichiarato che: “Con TGO possiamo guardare fino a 1 metro al di sotto di questo strato polveroso e vedere cosa sta realmente accadendo sotto la superficie di Marte e, soprattutto, individuare ‘oasi’ ricche di acqua che non potevano essere rilevate con gli strumenti precedenti“.

Alexey Malakhov ha spiegato che i neutroni sono prodotti quando particelle altamente energetiche conosciute come “raggi cosmici galattici” colpiscono Marte. I terreni più secchi emettono più neutroni di quelli più umidi. Si può quindi dedurre quanta acqua ci sia in un suolo osservando i neutroni che emette. “Questa scoperta è un primo passo sorprendente, ma abbiamo bisogno di più osservazioni per sapere con certezza con quale forma di acqua abbiamo a che fare” ha detto Håkan Svedhem, ex scienziato del progetto ESA.

Dall’estrazione dell’acqua si possono ottenere ossigeno e carburante per le navi spaziali. Da ciò consegue l’ipotesi che, nelle Valles Marineris, potrebbe esserci del ghiaccio facilmente raggiungibile. Si tratta di un’informazione importantissima per studiare e organizzare le future missioni su Marte.