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Il nucleare riparte in Europa 15 anni dopo: reattore nucleare messo in funzione in Finlandia

Pubblicato: 23/12/2021 17:00

Da tempo l’Unione Europea discute sull’investimento nel nucleare che, nonostante i rischi portati dalle scorie radioattive prodotte e le incertezze sulla sicurezza, potrebbe offrire energia con basso impatto ambientale. A tal proposito, è stato messo in funzione il primo reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata (EPR) di Olkiluoto, in Finlandia.

Reattore nucleare: di nuovo in Europa 15 anni dopo l’ultimo

Secondo Il Corriere della sera, a 15 anni dall’ultima volta, sarebbe stato messo in funzione un nuovo reattore in Finlandia, ad Olkiluoto, a 250 km da Helsinki. Costruito dal gruppo francese Areva, il reattore è frutto di una lunga gestazione. Sarebbe entrato in funzione, infatti, a 12 anni dalla data inizialmente prevista. L’EPR dovrebbe essere in grado di produrre il 15% del fabbisogno di elettricità dei finlandesi. Si afferma, quindi, come la più potente tra le centrali nucleari presenti in Europa. A gennaio, la produzione di elettricità dovrebbe iniziare a circa il 30% della potenza, mentre come spiega Huggingtonpost, la prima reazione a catena è partita il 21 dicembre. A giugno, invece, partirà la normale messa in servizio a pieno regime.

Come affermato dalla società TVO, questo è un momento storico per la Finlandia. L’ultima volta in cui è stato messo in funzione un reattore nella nazione, infatti, risale a più di 40 anni fa. Mentre, in Europa l’ultimo lancio di un reattore risale a circa 15 anni fa, in Romania. Nonostante le numerose difficoltà incontrate durante la costruzione, l’EPR finlandese potrebbe rilanciare l’energia atomica dopo il disastro di Chernobyl del 1986. Questo soprattutto grazie alla sua resistente struttura in cemento.

Il dibattito sul nucleare nell’Unione Europea

Intanto Bruxelles dovrà definire secondo quali criteri un investimento può essere definito ambientalmente sostenibile o meno. Da questo punto di vista, una centrale nucleare mediamente è in grado di produrre energia elettrica per 8mila ore all’anno azzerando le emissioni. Ciò permetterebbe di avvicinare gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale. La ricerca, informa ancora il Corriere della Sera, starebbe guardando in particolar modo alle centrali a fissione, con vantaggi relativi al miglior utilizzo dei combustibili nucleari a parità di energia elettrice generata. Questo sistema consentirebbe inoltre di avere meno rifiuti radioattivi da smaltire in depositi geologici.

Ultimo Aggiornamento: 24/12/2021 16:26