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7 curiosi modi per celebrare il giorno di Natale nel mondo: tradizioni, leggende e rievocazioni

Pubblicato: 25/12/2021 15:31

Dal Sud America al Nord Europa, dai freddi ghiacciai alle spiagge soleggiate, nella varie zone del mondo ogni anno tradizioni diverse animano il giorno di Natale. Se alcune di queste possono sembrare bizzarre ai nostri occhi, tutte hanno radici, storia e significati connesse alla propria terra, ai quali gli abitanti sono molto legati.

Natale in Venezuela: dai pattini a Caracas al “rapimento di Gesù”

Il motivo è sconosciuto, ma la capitale venezuelana, Caracas, il giorno di Natale si trasforma in una pista di pattinaggio a rotelle. La messa mattutina, irrinunciabile per un Paese molto credente come il Venezuela, è una delle motivazioni per cui in molti indossano i pattini a rotelle e raggiungono la chiesa. Per evitare incidenti le strade vengono chiuse al traffico di prima mattina.

Rapire Gesù bambino è una delle tradizioni storiche del Venezuela, ma è presente anche in Honduras e Nicaragua. Consiste nel simulare, per tre giorni, il rapimento di un bambolotto. Per rintracciarlo, i bambini vestiti da personaggi della natività (angeli, pastori, Maria, Giuseppe e i Re Magi) sfilano per la città.

Natale in Islanda: un gatto divoratore e i troll di Natale

Inclini alla tetraggine, gli islandesi si divertono a mantenere viva la tradizione del Jólakötturinn. Secondo la leggenda, un enorme gatto nero dalla fame implacabile, nella notte della Vigilia vaga in tutta l’Islanda a caccia di adulti e bambini. La loro colpa? Essere stati così poco produttivi e disobbedienti durante l’anno da non riuscire a procurarsi un vestito nuovo o a riceverlo come regalo. Già citata nel XIX secolo, questa storia incoraggiava gli operai ad accelerare la lavorazione della lana, per essere poi premiati dai proprietari con un nuovo vestito. In Islanda è perciò pratica comune scambiarsi come regalo dei nuovi vestiti.

A fare compagnia al gatto nero, in Islanda ci sono i troll, gli jólasveinar in islandese. Dal 12 al 24 dicembre tredici troll con abiti da contadini vagano di casa in casa combinando scherzi alle famiglie. I troll, però, offrono anche dei dolci, e così i bambini lasciano fuori casa le proprie scarpe sperando che vengano riempite.

Natale in Svezia: capre di paglia

Se nella vicina Islanda la capra di Yule (festa pagana confluita nel Natale) completa il lavoro del Jólakötturinn, punendo chi non ha preparato bene i festeggiamenti per Natale, in Svezia la leggenda è un’altra. Il figlio del dio Odino, Thor, in viaggio in compagnia di due capre che trasportavano il carro, le uccideva ogni sera per mangiarle, facendole poi resuscitare il giorno dopo.

Come auspicio di longevità, a Gävle, gli svedesi bruciano una capra costruita in paglia alta tredici metri. La capra di Yule si può trovare in tutta la Svezia, in dimensioni notevolmente ridotte. Piccole decorazioni di paglia a forma di capra sugli alberi di natale, mentre altre più grandi si possono vedere nei giardini delle case.

Natale in Scozia: foglie per predire il futuro

A seguito della riforma scozzese del 1560, che interrompe i rapporti tra il Papa e la nazione, la ricorrenza del Natale viene vietata per più di 400 anni. Nonostante non sia la festa più sentita in inverno, il Natale in Scozia ha molto tradizioni, tra cui quella della divinazione, risalente ai Celti.

L’usanza prevede che i più giovani si pungano i pollici fino a sanguinare, utilizzando i bordi delle foglie di agrifoglio. In passato, si credeva che ciascuna goccia di sangue corrispondesse a un anno di vita. In questo modo si precedeva per quanto tempo avrebbero vissuto.

Natale in Spagna: ceppi dei dolci e statuine portafortuna

Radicato in Catalogna, il Tió de Nadal è un ceppo di legno decorato dalle famiglie con tanto di occhi, bocca e gambe. Dal giorno dell’Immacolata (8 dicembre) fino alla vigilia di Natale dev’essere “nutrito” e tenuto al caldo con una coperta. Il giorno di Natale sotto la coperta ci saranno dolci e giocattoli nascosti per i più piccoli. Secondo la tradizione, esiste una cerimonia che prevede che i bambini bastonino il tronco, esortandolo ad espellere i dolciumi con una filastrocca.

Strettamente catalana e valenciana è il caganer, statuina che rappresenta una persona che defeca. Inizialmente si trattava di un abitante catalano, ora le statuine raffigurano personaggi dello sport, della politica e della storia. Simbolo di fortuna, per motivi scaramantici va assolutamente messo nel presepe, se non si vuole andare incontro alla sfortuna.

Natale in Russia: il tavolo della natività

In Russia, l’aneddoto più curioso riguardo ai festeggiamenti è legato alla preparazione del tavolo per la cena della Vigilia. Viene ricoperto con paglia oppure fieno, cosparso poi con del grano. Una volta messa la tovaglia ad ogni quattro angoli si aggiunge uno spicchio d’aglio, secondo le usanze in grado di proteggere dalle malattie. La paglia, il fieno e il grano utilizzati nell’allestimento sono una rievocazione della nascita di Gesù. Al centro si pone la kut’ja, un porridge di grano con sesamo e miele. La cena ha inizio nel momento in cui il capo famiglia prende il primo cucchiaio e annuncia “Cristo è nato”, e il resto della famiglia risponde “Glorifichiamo!”.

Natale in Ucraina: l’albero si fa con le ragnatele

L’ultima tradizione natalizia viene dall’Ucraina ed è sempre legata ad una preparazione. Questa volta però non è il tavolo ma l’albero di Natale. A Kiev e nel resto del Paese le ragnatele sono protagoniste. Non mancano luci e palline, ma la particolarità sta nell’aggiunta di questa decorazione. L’origine è in una leggenda che racconta di una povera donna, vedova, sola con i figli, senza più soldi per vivere e tantomeno per gli addobbi natalizi. Una notte nella sua casa dei ragni avrebbero iniziato a tessere una ragnatela attorno all’albero di Natale, decorandolo. L’indomani la famiglia si svegliò di fronte ad una magnifica decorazione scintillante. In Ucraina si porta avanti questa tradizione, considerata un portafortuna.

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