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2021 anno record di giornalisti detenuti del mondo, con un aumento del 20%: lo rivela il bilancio della Ong

Pubblicato: 27/12/2021 19:34

Il 2021 è l’anno di un triste record nel mondo dell’informazione a livello planetario: quest’anno si è superato ogni record di giornalisti detenuti nel mondo. A rivelarlo è il bilancio della Ong di RSF (Reporters Sans Frontières).

Giornalisti detenuti nel mondo: 488 nel 2021

Come riportato nel sito ufficiale della RSF nel 2021 si è raggiunto un numero record di detenuti, con un aumento del 20%. Il numero raggiunge la cifra di 488, di cui 60 donne. Con una revisione a metà dicembre l’organizzazione ha dichiarato un grande aumento di giornalisti detenuti nel mondo. Questo principalmente a causa di 3 paesi: in Birmania, Cina, Bielorussia. Se in Bielorussia la causa è la dura repressione avvenuta nel paese nel 2020 a causa del presidente Alexander Lukashenko, in Cina, sotto la guida del presidente della Repubblica Popolare Cinese dal 2013,  la legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong è causa di un forte aumento di cronisti arrestati. “Queste statistiche estremamente elevate di giornalisti in detenzione arbitraria sono il risultato di tre regimi dittatoriali” ha dichiarato il segretario generale di RSF Christophe Deloire.

Giornaliste donne: aumenta il numero di detenute

Rispetto al 2020 c’è stato un aumento anche delle prigioniere donne. Un numero che è salito del 33%. Il Paese che detiene il maggior numero di carcerate donne è la Cina. Tra queste c’è ad esempio Zhang Zhan , vincitrice del premio RSF 2021 insieme al palestinese Majdoleen Hassona. La giornalista cinese è stata condannata a 4 anni di carcere perché accusata di “false informazioni sui social media”. Come riportato dall’AnsaOra è molto magra” e “potrebbe non vivere molto a lungo“, ha detto suo fratello, che sui social scrive “Potrebbe non superare l’inverno“.

Ma anche la Bielorussia è in cima a questa triste classifica. Qui, anzi, il numero di detenute donne supera anche quello degli uomini. Due nomi da citare sono ad esempio Daria Tchoultsova e Katsiarina Andreyeva, accusate di aver organizzato una manifestazione che avevano semplicemente filmato.

In calo il numero delle morti

Un dato invece positivo è quello riguardante le morti dei detenuti, che fortunatamente è diminuito. Questo principalmente perché ci sono stati meno conflitti nell’anno 2021. Un numero minore delle 50 morti infatti risale al lontano 2003. Il bilancio a dicembre di quest’anno ha contato 46 morti, una cifra comunque terribile. In questo caso i Paesi con maggiori uccisioni sono Messico e Afghanistan. Tra i numerosi casi più significativi di condanne con maggiore durata delle pena troviamo quello di Ali Aboluhom e Pham Chi Dung, 15 anni. Il primo per apostasia, il secondo con l’accusa generale di “propaganda contro lo stato”.

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2021 19:41