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Il volto di una mummia finalmente svelato, per la prima volta, grazie alle nuove tecnologie

Pubblicato: 29/12/2021 19:12

Dopo anni di studio e ricerche, lo studio della storia dell’antico Egitto riesce ancora a stupirci e regalarci scoperte eccezionali. Negli anni, i metodi di studio dei reperti archeologici sono sempre più migliorati, soprattutto grazie all’avanzamento tecnologico. In questo caso, sfruttando le nuove tecnologie a disposizione, alcuni ricercatori sono riusciti a studiare in maniera più approfondita una mummia.

Lo studio sulla mummia

Secondo lo studio pubblicato su Frontiers in Medicine, la mummia di Amenhotep I, che regnò tra il 1525 e il 1504 Avanti Cristo, sarebbe stata scoperta ben 140 anni fa, nel sito di Deir el-Bahari. Gli archeologi, però, avrebbero evitato per anni di “aprirla”, in modo da preservare le ottime condizioni della maschera sul suo viso e delle bende.  

Per preservarla, quindi, i ricercatori avrebbero studiato la mummia, per la prima volta, grazie ad una tomografia computerizzata. In questo modo, i ricercatori avrebbero potuto creare una mappatura digitale dei vari “strati” della mummia, che avrebbe permesso loro di scoprire informazioni maggiori sul faraone e la sua sepoltura.

La dottoressa Sahar Saleem, autore principale dello studio, ha spiegato alla BBC che, grazie a questo procedimento, sarebbero riusciti a vedere il volto del re, avvolto da più di 3000 anni. La studiosa, inoltre, sarebbe rimasta particolarmente colpita dalla somiglianza di Amenhotep I con suo padre Ahmose I, entrambi caratterizzati da mento stretto, un naso piccolo e aquilino, capelli ricci e denti superiori leggermente sporgenti.

Cosa ha rivelato lo studio sulla mummia

 Secondo lo studio, Amenhotep I avrebbe avuto approssimativamente 35 anni nel momento della sua morte, e sarebbe stato alto circa 169 cm. Grazie alle scansioni, i ricercatori hanno notato che, nel momento della sua morte, sarebbe stato in buone condizioni fisiche, senza traccia di ferite o malattie croniche. Ciò, secondo gli studiosi, implicherebbe che Amenhotep I potrebbe essere morto a causa di un virus o un’infezione.

I ricercatori hanno anche compreso molto sulla sepoltura e la mummificazione del faraone. Secondo lo studio, infatti, Amenhotep I fu il primo ad essere sepolto con le braccia incrociate sul petto. Inusuale, poi, il fatto che il suo cervello non fu rimosso. Inoltre, la mummia avrebbe subito molteplici lesioni post-mortem, probabilmente inflitte da tombaroli.

 Secondo le scansioni, la mummia sarebbe stata “riparata” dai sacerdoti della XXI dinastia, che regnò circa quattro secoli dopo la morte di Amenhotep I. I sacerdoti avrebbero poi riseppellito la mummia nel sito di Deir el-Bahari. I 30 amuleti e la cintura d’oro che Amenhotep indossava avrebbero, quindi, smentito le teorie secondo cui i sacerdoti potrebbero aver rimosso i suoi gioielli per essere usati dai faraoni successivi.

Ultimo Aggiornamento: 30/12/2021 16:57