Vai al contenuto

Tamponi rapidi “fai da te” “inesatti in un caso su quattro”: il monito sulla loro efficacia

Pubblicato: 29/12/2021 12:36

In questi giorni la corsa ai tamponi si sta facendo sempre più intensa. Il timore dei contagi e i contatti con persone risultate positive sta costringendo gli italiani a sottoporsi ai test in farmacia e non solo. Stanno diventando infatti sempre più diffusi anche i tamponi rapidi “fai da te”. Questi ultimi sono effettuabili in casa, ma secondo gli esperti la loro efficacia lascerebbe a desiderare.

Tamponi rapidi “fai da te” ed efficacia: quanto sono affidabili

In questi anni di pandemia abbiamo imparato a riconoscere le varie tipologie di tamponi per l’individuazione dei contagi da Covid-19. Il tampone molecolare, riferisce Il Corriere della Sera, risulta essere il più affidabile perché preleva campioni a livello naso orofaringeo, riducendo al minimo il margine di errore. I test antigenici, noti anche come rapidi, sono sensibili alle proteine vitali. Il presidente dell’Associazione microbiologici clinici italiani e della Fedeerazione italiana società scientifiche di laboratorio Pierangelo Clerici ha parlato proprio di questa tipologia di tampone. “Il test antigenico può dare un range di falsi negativi compreso tra il 10 e il 25 per cento” le sue parole riportate da Il Corriere. L’efficacia dei risultati varierebbe “a seconda che venga effettuato da una persona esperta, per esempio in farmacia, o meno”.

“Questo significa che con i rapidi ‘fai da te’, si rischia di avere risultati inesatti in un caso su quattro” ha aggiunto Clerici. Ciò rende evidente il rischio “che la positività non viene rilevata“. Il motivo di questo margine di errore sarebbe dovuto al fatto che “non è facile effettuare da soli in modo corretto il prelievo naso orofaringeo che, come sappiamo, deve provocare un po’ di fastidio“.

Test rapidi salivari: perché non sono raccomandati

Stando alle parole di Clerici, nemmeno i test rapidi su saliva possono essere considerati adatti. Il direttore dell’Associazione microbiologici ha sottolineato che non raggiungerebbero i livelli minimi di sensibilità e specificità. “La qualità del campione di saliva è soggetta a molte variabili, per esempio il tempo trascorso dall’assunzione di cibo o bevande e il modo in cui si è tenuto in bocca il tampone” ha fatto sapere. “I test di questo tipo offrono meno garanzie rispetto a quelli che analizzano un campione naso orofaringeo” ha aggiunto.