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Covid-19, la biologa di Astrazeneca parla della prossima pandemia: “Potrebbe essere peggio”

Pubblicato: 30/12/2021 12:08

Durante la 44esima edizione di Richard Dimbleby Lecture in onda sulla BBC, la nota ricercatrice Sarah Gilbert ha chiacchierato a lungo sulla pandemia da Covid-19 che, da quasi due anni a questa parte, non ci lascia scampo. La biologa è stata tra le prime a studiare il virus SARS-CoV-2 e a tentare di contrastarlo con la creazione del vaccino AstraZeneca. La variante Omicron è uno dei tanti punti toccati dalla ricercatrice durante la conferenza, la quale si mostra preoccupata soprattutto per ciò che le future pandemie ci riserveranno. Per la studiosa, infatti, potrebbero essere anche più contagiose e letali di quella da Covid-19.

Pandemie: “Potrebbero essere più contagiose o letali”

Dopo quasi due anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19, la lotta contro il virus non è ancora terminata. E chissà per quanto tempo ancora sentiremo parlare di terapie intensive, vaccini e varianti. Ma potrebbe esserci di peggio della pandemia da Covid-19? In realtà, sì. Addirittura le future pandemie potrebbero essere persino più dannose di quella che stiamo vivendo attualmente. Ne parla a proposito Sarah Gilbert, la biologa creatrice del vaccino AstraZeneca insieme ad altri colleghi. Durante la messa in onda sulla BBC della 44esima conferenza televisiva Richard Dimbleby Lecture, la ricercatrice ha spiegato ai telespettatori che, nel nostro futuro, potrebbero scoppiare pandemie ben peggiori di quella da Covid-19: “Questa non sarà l’ultima volta che un virus minaccia le nostre vite: la verità è che la prossima potrebbe essere peggio. Potrebbe essere più contagiosa, o più letale, o entrambe le cose”.

La creatrice di AstraZeneca raccomanda: “Servono più fondi per prepararci alla prossima pandemia”

Certo, le parole di Sarah Gilbert non suonano per niente rassicuranti. Ma l’aver vissuto questi ultimi due anni in piena pandemia globale ha permesso ai biologi, virologi ed epidemiologi di compiere enormi passi in avanti. Quindi grazie alle conoscenze di cui disponiamo oggi, dovremmo essere più preparati ad affrontare una futura pandemia. “I progressi che abbiamo fatto e le conoscenze che abbiamo acquisito, non devono andare perdute”, spiega la biologa. Il problema principale secondo l’esperta, è che gli Stati non abbiano ancora stanziato sufficienti risorse economiche per affrontare le prossime pandemie. “Dopo tutto quello che abbiamo passato, non possiamo permettere che, a causa delle enormi perdite economiche che abbiamo subito, non ci siano ancora fondi per preparaci alla (prossima, ndr) pandemia” conclude la ricercatrice.

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