Vai al contenuto

Polveri sottili e diossina a Capodanno: perché i botti e i fuochi d’artificio danneggiano l’ambiente

Pubblicato: 03/01/2022 14:00

Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da un picco di polveri sottili inquinanti. I responsabili sono i botti di capodanno, dannosi non solo per il benessere degli animali domestici e selvatici ma anche per l’ambiente. Ecco cosa dicono i dati sul potere inquinante dei botti.

Inquinamento da polveri sottili: ecco come il capodanno peggiora la qualità dell’aria

I botti di capodanno sono vietati in numerosi Comuni italiani, in primis per non provocare inutili danni e spaventi agli animali, sia quelli domestici sia quelli che invece vivono in natura, ma anche per non peggiorare la qualità dell’aria che respiriamo. In base alle rilevazioni effettuate da ARPA Campania nelle zone più popolate della Regione, tra le 00.00 e l’1.00 del 31 dicembre il livello di polveri sottili PM10 avrebbe superato i 1.000 microgrammi per metro cubo. Per fare un confronto, il limite massimo è pari a 50 microgrammi per metro cubo. I botti e i fuochi d’artificio sono infatti capaci di immettere nell’atmosfera le stesse polveri sottili che di norma sono prodotte dalle automobili, dalle industrie e dai sistemi di riscaldamento delle abitazioni. Secondo l’Inemar, l’Inventario Emissioni Aria a cura dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, botti e fuochi artificiali provocano il 6% delle emissioni di PM10 presenti nella città di Milano durante il corso dell’intero anno.

Fuochi d’artificio e botti di capodanno, non solo polveri sottili ma anche diossina

Le polveri sottili PM10 non sono le uniche sostanze emesse dai “festeggiamenti” per l’arrivo dell’anno nuovo. In corrispondenza del capodanno aumentano infatti anche i livelli di diossina che, nell’eventualità di piogge, ritorna a terra e si deposita sui terreni e nelle acque. La diossina è anche capace di provocare difficoltà a livello respiratorio. La pericolosità dei botti e il loro effetto sull’ambiente è al centro dell’attenzione già da diversi anni: uno studio a cura della Confederation of european waste-to-energy plants, datato 2005, aveva già calcolato come i fuochi d’artificio esplosi nella sola città di Napoli avevano prodotto una quantità di diossina pari a quella immessa nell’atmosfera da 120 inceneritori di rifiuti in un anno.

Anche all’estero i danni ambientali dei botti sarebbero ben noti: secondo uno studio del 2019, anche in Olanda la media giornaliera di 29 microgrammi per metro cubo di PM10 aumenterebbe fino a 277-600 microgrammi per metro cubo durante le prime ore del capodanno. I botti e i fuochi artificiali più moderni, secondo una ricerca del 2021 disponibile su Environmental Science&Technology, sono capaci di emettere il 15%-65% di polveri sottili in meno, ma contribuirebbero ugualmente a peggiorare la qualità dell’aria.