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Piacenza, quattro ragazzi trovati morti in un’auto nel fiume Trebbia. Le prime ipotesi sull’accaduto

Pubblicato: 11/01/2022 14:56

Un’auto con a bordo 4 ragazzi di circa 20 anni è stata ritrovata nel fiume Trebbia in provincia di Piacenza. Il ritrovamento è avvenuto nella tarda mattinata di oggi, sul posto sono giunti soccorritori del 118, carabinieri, vigili del fuoco e sommozzatori. Al momento sono in corso le indagini in merito all’accaduto ma gli inquirenti avrebbero già una prima pista.

Sul posto, oltre ai soccorritori, sono arrivati il comandante provinciale dei Carabinieri Abrate, i carabinieri delle stazioni di Borgonovo e San Nicolò, il comandante della polizia locale della Valtrebbia Paolo Costa. Succesivamente, intorno alle 12,30, sono arrivati ancora il capo della procura di Piacenza Grazia Pradella e il sostituto Ornella Chicca e Filippo Zangrandi, sindaco di Calendasco.

Quattro ragazzi trovati morti nel fiume Trebbia

Erano circa le 11.30 del mattino di oggi, martedì 11 gennaio, quando un pescatore che si trovava sul fiume Trebbia ha chiamato i soccorsi dopo aver visto un’auto capottata nel fiume. All’interno c’erano i corpi di 4 ventenni, tre ragazzi e una ragazza, originari di Castelsangiovanni e Borgonovo, che risultavano scomparsi da diverse ore.

Sono stati poi i soccorritori ad estrarli e risalire alla loro identità informando la famiglia. Secondo le prime informazioni, l’auto è stata ritrovata in una zona isolata tra Malpaga e Puglia di Calendasco, nel piacentino.

La prima ipotesi degli inquirenti sulla tragica morte dei quattro ragazzi nel Trebbia

Secondo quanto riferito da Il Piacenza, l’ipotesi primaria sulla quale starebbero lavorando gli inquirenti sarebbe quella del tragico incidente. L’indagine è a carico dei carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza coordinati dal pm di turno.

Pare che i ragazzi, quattro amici, avessero passato la serata insieme ad un compleanno. L’auto sarebbe finita fuori strada nel fiume Trebbia dopo aver percorso una lunga strada che attraversava i campi sull’argine. L’ipotesi è che a contribuire allo sbandamento dell’auto sia stata la fitta nebbia che avrebbe ridotto notevolmente la visibilità al conducente impedendogli di vedere la fine della strada. L’auto sarebbe quindi precipitata da un’altezza di tre metri ribaltandosi e intrappolando i ragazzi.