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Agenzia delle Entrate, c’è una novità importante per le cartelle di pagamento: tutti i dettagli

Pubblicato: 18/01/2022 16:58

Con il nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sono in arrivo importanti novità in tema di cartelle di pagamento. In particolare, al centro del provvedimento ci sono gli oneri di riscossione di tali cartelle. Ecco cosa cambia e quando saranno attive queste novità.

Agenzia delle Entrate, cosa cambia con il nuovo modello di cartelle di pagamento

Il nuovo modello di cartella di pagamento è stato approvato in data odierna con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, ed è relativo ai carichi affidati all’agente della riscossione a partire dal 1° gennaio 2022. Per questa tipologia di cartelle, il provvedimento ha stabilito l’abolizione del pagamento dell’aggio. Stop agli oneri di riscossione, dunque, delle somme iscritte a ruolo per pagamenti entro 60 giorni (pari al 3%) oppure oltre i 60 giorni (pari invece al 6%). Con l’introduzione del nuovo modello è stata anche eliminata la quota all’1% delle somme iscritte a ruolo per le ipotesi di riscossione spontanea.

Quali spese dovrà sostenere il debitore secondo il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate

Il modello appena entrato in vigore prevede dunque la cancellazione di diverse tipologie di oneri che, secondo quanto è stato disposto nella Legge di Bilancio 2022, saranno ora a carico del bilancio dello Stato. Secondo l’Agenzia delle Entrate, il debitore dovrà comunque sostenere le spese per le procedure esecutive e cautelari, oltre a quelle relative alla notifica della cartella di pagamento e agli eventuali ulteriori atti di riscossione. Le vecchie regole in merito agli oneri di riscossione continueranno a essere valide per i carichi affidati fino al 31 dicembre 2021 e riguarderanno anche le cartelle notificate dopo il 31 dicembre 2021. La data a cui si applica il nuovo modello è infatti relativa, come detto, all’affidamento dei carichi agli agenti di riscossione. In particolare, per i vecchi carichi occorrerà continuare a fare riferimento al modello approvato con il provvedimento del 14 luglio 2017.