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La Franciacorta deve molto a Franco Ziliani, imprenditore visionario e propulsore di Berlucchi

Pubblicato: 18/01/2022 11:49

Il giorno di Natale è morto all’età di 90 anni Franco Ziliani, l’enologo che sfidò i francesi con gli spumanti Berlucchi. Un imprenditore illuminato e visionario. La sua storia merita di essere raccontata.

Fu Franco Ziliani il primo a produrre in Franciacorta il primo metodo classico nel 1961. La Franciacorta è costituita da 320 chilometri quadrati racchiusi tra Brescia, le Prealpi Retiche, il Lago d’Iseo e il fiume Oglio. Una regione dolcemente collinare, i cui terreni di natura alluvionale, ricchi di ciottoli e calcare, si sono scoperti patria delle più blasonate bollicine italiane. Le fresche brezze che discendono dalle vallate prealpine portano salutari escursioni termiche, la buona insolazione e la piovosità ben distribuita creano condizioni ottimali per ottenere vini che favoriranno della rifermentazione in bottiglia secondo il metodo classico.

Franco Ziliani e la sua storia visionaria

Se facessimo anche uno spumante alla maniera dei francesi?” Così si era rivolto un giovane Franco Ziliani nel 1961 al Conte Guido Berlucchi, fondatore dell’omonima cantina. Dopo le prime sperimentazioni e non poche perplessità da parte dei suoi interlocutori, l’enologo, nato a Travagliato (BS) il 21 giugno 1931, ebbe ragione. Inizialmente vennero immesse sul mercato 3.300 bottiglie; nel 1970 erano 120.000, nel 1980 un milione e attualmente le vendite di Berlucchi si attestano su 4,2 milioni. L’intuizione di Franco Ziliani si è rivelata molto corretta. Ciò fa di lui un pioniere del mondo enologico.

Come tutti gli innovatori, Ziliani aveva l’ossessione del vino buono. Come disse il fondatore di Intel Andy Grove “Only the paranoids survive”, per cui un giorno alla ricerca di tappi di sughero “favolosi”, Ziliani partì per la Francia con la macchina di Guido Berlucchi. La riempì di sacchi con migliaia di tappi, anche sul bagagliaio. I sacchi dei tappi si ruppero, i tappi invasero la strada, i camionisti arrivarono in soccorso. E in dogana Ziliani pianse per evitare il sequestro in mancanza delle bolle doganali. Insomma, solo chi fa le cose, sa gli sforzi necessari per arrivare a Canossa.

Il sogno di Ziliani era di «creare un vino che procurasse gioia già al primo sorso». Le prime bottiglie prodotte nel ’61 scelse di chiamarle «Pinot Franciacorta» perché fossero legate a questa terra. Ora la Franciacorta è una delle denominazioni più note nell’Europa degli spumanti.

Franco Ziliani e la casa vinicola Berlucchi

Ora la Guido Berlucchi è di proprietà di Arturo, Cristina, presidente anche di Antica Cantina Fratta, le cui cantine storiche di Monticelli Brusati sono incantevoli e di Paolo, che hanno rilevato le quote del padre nel 2017. A livello di passaggio generazionale, Franco non volle trasferire gratuitamente le sue quote ma venderle affinché i figli “sentissero il bruciore che si prova quando si gestisce un’azienda”. Tornano in mente le parole di Cesare Pavese sul “mestiere di vivere”, sulla fatica necessaria per rendere la vita meritevole di essere vissuta. Saggiamente le redini dell’azienda sono state passate per tempo. Questo ha consentito – attraverso il nuovo (2006) istituto del Patto di famiglia – la suddivisione dei compiti e delle responsabilità.

Purtroppo in alcuni casi il passaggio generazionale non avviene e quando il capo-famiglia muore in modo improvviso, l’azienda rimane ingestita e senza qualcuno che ne tenga le redini. In una fase delicata come la successione, si rischia di perdere il controllo gestionale.

Con 135 ettari e oltre 4 milioni di bottiglie Guido Berlucchi è un player di tutto rispetto nel mercato degli spumanti italiani. Lunga vita ai viticoltori italiani, che dall’esempio di Franco Ziliani possono trarre molti insegnamenti.

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2022 11:44