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“Un disastro per il mondo”, Boris Johnson commenta il rischio invasione dell’Ucraina da parte della Russia

Pubblicato: 20/01/2022 20:01

Si acuisce sempre di più la crisi che da mesi sta coinvolgendo l’Ucraina, la Russia, gli Stati Uniti e l’Europa. Anzi, sarebbe più corretto dire che si tratta di una situazione critica che in realtà va avanti dal 2014 (anno in cui la Russia ha annesso la Crimea) e che ora sta andando incontro alla sua fase più dura e pericolosa, arrivando a coinvolgere non solo l’Unione Europea ma anche Stati Uniti e Regno Unito.

In queste ore le dichiarazioni rispettivamente del Primo Ministro britannico Johnson e del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden preoccupano. Sembra però che la Russia stia aumentando il contingente ai confini con l’Ucraina lasciando presagire lo scenario peggiore: l’invasione. Scenario sul quale il Presidente degli Stati Uniti Biden si è espresso duramente.

Boris Johnson commenta la crisi Ucraina

È la prima volta, da quando lo scorso novembre la crisi in Ucraina si è fatta più pesante, che un leader mondiale parli apertamente della pericolosità di quanto sta accadendo ai confini con la Russia. Fino ad ora ad esprimersi è sempre stato il presidente USA Biden, ma adesso a prendere la parola e il Primo Ministro britannico Boris Johnson, il quale non ha usato mezzi termini per definire la pericolosità della situazione.

A margine di una visita ufficiale nella cittadina di Taunton, Inghilterra, Johnson si è unito agli altri Paesi occidentali nel monito nei confronti del Cremlino, affermando: “Se la Russia compisse un’incursione in Ucraina, di qualunque portata, io penso che sarebbe un disastro, e non solo per la Russia, sarebbe un disastro per il mondo. Ancora: “Il Regno Unito resta fermamente schierato per la sovranità e l’integrità territoriale ucraina”.

Joe Biden: “Mosca invaderà l’Ucraina”

Il Presidente statunitense Biden ha ribadito la pericolosità della situazione, infatti non ha dubbi, secondo lui “Mosca invaderà l’Ucraina“. È questo il contenuto della conferenza stampa del primo anno ufficiale di Presidenza. Oltre a pandemia ed inflazione, Biden ha parlato della situazione in Ucraina, dicendo: “La mia ipotesi è che si muoverà, deve fare qualcosa”, e ancora: “Metterà alla prova l’Occidente, gli Stati Uniti, la Nato, nel modo più significativo possibile? Prevedo di sì. Ma credo anche che pagherà un grave prezzo che adesso sottovaluta. E rimpiangerà le sue azioni”.

Secondo Biden, il Presidente russo Putin non ha ancora preso una decisione perché “Ritengo che non voglia una guerra aperta”. Le dichiarazioni di Biden hanno infastidito il governo russo, tant’è che il portavoce del Presidente Putin, Dimitri Peskov, ha ribadito che tali dichiarazioni “Possono facilitare la destabilizzazione della situazione”.

Sentori di distensione? C’è una possibilità

Sempre Peskov ha però lasciato intendere che la Russia non ha totalmente chiuso la porta al dialogo. Peskov ha spiegato che un nuovo colloquio Biden-Putin potrà essere possibile solo se gli Stati Uniti risponderanno alle richieste russe su sanzioni e garanzie di sicurezza. Sentore di distensione che sembra trovare conferma anche nelle parole dell’inviato russo presso l’Unione Europe Chizhov, che all’Ansa ha detto: “Io spero che il segretario di Stato Usa Antony Blinken non si presenti al suo incontro a Ginevra con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a mani vuote”.

Gli Stati Uniti hanno inviato armi all’Ucraina

La preoccupazione del governo ucraino comincia a farsi sentire, in un video diffuso in queste ore, il Presidente Vlodymyr Zelenski ha ribadito che: “La sicurezza globale dell’Europa è impossibile senza il ripristino della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”.

Secondo quanto riferisce Ansa, riprendendo quanto riferito da un funzionario del Dipartimento di Stato a margine del vertice di Berlino, gli Stati Uniti avrebbero già disposto l’approvazione della richiesta dei Paesi Baltici di inviare armi americane all’Ucraina.

La crisi in Ucraina

Tra fine novembre e inizio dicembre, a ridosso dello scoppio della crisi dei migranti a confine tra Bielorussia e Polonia, gli Stati Uniti hanno lanciato l’allarme su una situazione critica che si andava acuendo tra Ucraina e Russia. Immagini satellitari hanno messo in evidenza una serie di contingenti armati russi schierati al confine del Paese su tre fronti. Secondo il capo dell’intelligence della difesa dell’Ucraina un’invasione russa potrebbe essere possibile entro la fine del mese di gennaio, nelle sue dichiarazioni al Military Times non ha lasciato spazio a dubbi ma il Cremlino ha negato. Eppure, da settimane i social sono invasi di immagini e video di contingenti russi in movimento o già posizionati ai confini con l’Ucraina.

Sempre in quel periodo il Presidente russo Putin aveva ribadito l’importanza del rispetto dei confini da parte di Stati Uniti e alleati per poi accusarli di essere artefici della crisi. I territori coinvolti sono le regioni del Donetsk, Luhansk (Donbass), gli stessi che insieme alla Crimea facevano parte dei territori “irrequieti” della crisi del 2014.

Se da un lato l’Ucraina di Zelensky vuole pace e un avvicinamento all’Europa, il Cremlino pretende autonomie per i territori sopracitati, facendoli restare in area di influenza russa. Altro fattore che alimenta la crisi è la volontà dell’Ucraina ad aderire alla NATO, che la Russia vede come un compromesso.