Alessandro Baricco ha annunciato di star combattendo contro la leucemia mielomonocitica cronica, malattia che gli è stata diagnosticata cinque mesi fa. Lo scrittore ha condiviso la presenza della malattia sui social, con una foto dalla camera di ospedale dove attende il trapianto di cellule staminali, che gli saranno donate dalla sorella Enrica. Baricco, 63 anni, è uno degli scrittori più apprezzati in Italia, con un vasto seguito e diverse opere best seller come Novecento, Oceano Mare e Seta.
Alessandro Baricco, l’annuncio della malattia: “Mi hanno diagnosticato una leucemia”
Lo scrittore Alessandro Baricco ha annunciato di essere malato con un post sui social, dove ha allegato un’immagine dall’ospedale. “Ehm, c’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, vi avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica“, ha scritto il fondatore della Scuola Holden.
“Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (be’, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza)“, continua Baricco.
La donazione di cellule staminali dalla sorella Enrica
Lo scrittore ha spiegato che a donargli le cellule staminali sarà la sorella Enrica, presidente dell’Associazione CasaOz, onlus che sostiene le famiglie di bambini malati. “A donarmi le cellule staminali sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso“, dichiara Alessandro Baricco.
Lo scrittore conclude il post aggiungendo che “percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene. Per un po’ non contate su di me, ma d’altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l’aria di essere in grado di riuscirci abbastanza in fretta“.
