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Brescia, allatta la neonata dopo il parto ma non è la figlia: scambio di culle, parte la denuncia

Pubblicato: 22/01/2022 11:12

Un errore che può costare molto caro alla Poliambulanza di Brescia, dove c’è stato un vero e proprio scambio di neonati. Una donna ha ricevuto la figlia appena nata dopo il parto, ma la bambina non era la sua. Dopo diverse ore in cui la neo madre ha coccolato e allattato la neonata, sarebbe stato il marito ad accorgersi che qualcosa non tornava. La coppia ha deciso di denunciare l’ospedale, che secondo le accuse avrebbe arrecato danni alla costruzione del rapporto tra madre e figlia, con la prima che sarebbe in grande difficoltà nell’instaurare un legame con la neonata dopo lo scambio.

Scambio di neonati a Brescia: bambina non sua coccolata e allattata per ore

Un qui pro quo imperdonabile che ha coinvolto una neo mamma e una neonata non sua. La donna, come raccontano le testate locali, ha partorito alla Poliambulanza di Brescia nella notte e la mattina dopo, dopo un tampone, le hanno portato la sua presunta figlia. La donna avrebbe speso almeno 6 ore con lei, coccolandola e allattandola, mandando foto della piccola ai parenti.

Solo dopo qualche tempo il marito della donna si sarebbe accorto che qualcosa non andava. In particolare, la bambina tenuta in braccio dalla moglie era un po’ troppo grande per essere venuta al mondo solo poche ore prima. Avvertito il personale ospedaliero, sarebbe emerso lo scambio di neonate e la mancanza del braccialetto al polso della piccola che la donna aveva allattato fino a poco prima.

Denunciato l’ospedale: la madre non riuscirebbe a legare con la figlia

Mentre una delle due coppie coinvolte non avrebbe presentato denunce contro la struttura sanitaria bresciana, diverso l’impatto emotivo che l’accaduto avrebbe avuto sull’altra madre coinvolta. Secondo la donna, sotto shock, sarebbe per lei difficile ora legare con la figlia, dato che quella che ha coccolato e allattato per ore non era la sua. La famiglia ha richiesto un risarcimento danni dopo aver appurato l’errore, a cui per sicurezza si è rimediato anche eseguendo un test del Dna, che ha confermato lo scambio.

Resta da capire come sia stato possibile, ma sembra che la situazione possa essersi creata a partire dalla mancanza dei braccialetti ai polsi delle neonate. “La bambina a me affidata non aveva il braccialetto al polso, lo abbiamo trovato nella culla“, ha spiegato la donna a Il Giorno, “La cosa che ci ha ulteriormente insospettito è che su di esso c’era il nome di un’altra bimba“. Diversi anche i vestiti che non erano quelli forniti dalla coppia di genitori.