Giovanni Truppi è uno dei 25 big in gara alla settantaduesima edizione del Festival di Sanremo. Il cantautore napoletano porta sul palco del Teatro Ariston il brano “Tuo padre, mia madre, Lucia”, una dichiarazione d’amore forte e immediata come l’abilità di Truppi nel sapersi raccontare.
Giovanni Truppi e le dichiarazioni sul Festival di Sanremo in conferenza stampa
In occasione della conferenza stampa con i giornalisti, Giovanni Truppi si è raccontato mostrandosi emozionato e desideroso di incoronare finalmente il suo sogno. Tema principale dell’incontro è stato proprio il brano di Sanremo che condensa le caratteristiche di scrittura dell’artista, la sua inconfondibile capacità di fondere linguaggi musicali diversi e l’inventiva metrica e melodica. Il cantante ha voluto metterle al centro di una nuova sfida musicale: la costruzione di una love song in grado di mescolare ruvidità e sentimento, Lucio Battisti e Vasco Rossi, canzone d’autore e spoken word, classicità e sperimentazione.
Scritto con la complicità dei suoi due più fidati collaboratori (Marco Buccelli e Giovanni Pallotti) insieme a due firme d’eccezione della canzone italiana Gino De Crescenzo “Pacifico” e Niccolò Contessa (I Cani), il brano è prodotto da Marco Buccelli e Taketo Gohara. A Stefano Nanni è stata affidata la scrittura degli archi. È la prima volta che Giovanni ha un gruppo di lavoro così esteso. Il nucleo del brano, nato quasi di getto dalle riflessioni del cantautore campano, sarebbe stato coltivato in modo profondo e condiviso tra tutti gli autori del pezzo.
“Tuo padre, mia madre, Lucia”: il significato del brano di Giovanni Truppi per il Festival di Sanremo
Primo brano del cantautore a vedere la luce dopo due anni complicati, per Truppi come per tutti, “Tuo padre, mia madre, Lucia” affronta molti argomenti. Il pezzo parla infatti della possibilità di scegliersi anche nei momenti difficili della vita e delle relazioni, e approfondisce il modo di vivere un rapporto in età adulta. La direzione dell’orchestra sarà affidata al Maestro Stefano Nanni.
A questo proposito l’artista dichiara: “Il brano che porto è una dichiarazione d’amore in inverno. Credo che questa stagione mi venga in mente in relazione alla canzone perché è il momento dell’anno più in sintonia con le sue atmosfere e per il sentimento di cui si parla, che è di quelli che rimangono in piedi anche alla fine di una ‘metaforica’ tempesta di neve, un momento in cui la vita è più aspra e resistono solo le cose forti. Il punto di osservazione è quello dell’età adulta: sia io che Gino e Niccoló non siamo più dei ragazzi e credo che queste parole siano arrivate perché, pur avendo età diverse, tutti e tre abbiamo varcato una soglia”.
Sempre durante la conferenza, ha dichiarato: “Scegliere una persona vuol dire, nel momento in cui la scelta si fa, prenderla tutta e a prescindere da tutto, perché si sta immaginando il futuro insieme a lei. Questo è l’amore di cui volevamo parlare, che poi è quello delle promesse che si scambiano gli sposi. Infine la dimensione ‘adulta’, ‘pubblica’ (perché essere adulti vuol dire anche esporsi al mondo esterno) arriva fino all’affollato titolo del brano, dove i personaggi sembrano tre ma in realtà sono ben cinque perché questo padre, questa madre e questa Lucia (che è il nome di mia figlia) sono solo spettatori di una storia e non esisterebbero nemmeno senza i suoi veri protagonisti: i due componenti di una coppia”.

Giovanni Truppi e la cover scelta per il Festival di Sanremo
Giovanni Truppi canterà sul palco dell’Ariston venerdì 4 febbraio “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André, eseguita insieme a Vinicio Capossela. Sul palco, Giovanni, porterà anche il suo inseparabile pianoforte mentre per le altre serate si accompagnerà con la chitarra. E proprio in occasione di questa data sarà pubblicata anche una raccolta intitolata “Tutto l’universo”, un ritratto d’artista attraverso quindici canzoni tra le più rappresentative della carriera del cantautore.
“Quando ho appreso di essere stato scelto tra i big di Sanremo ho pensato subito a Vinicio Capossela e a questa canzone per la serata cover. Saper di poter contare su di lui mi rende molto più tranquillo e sicuro di quello che sto andando a fare” racconta Truppi.
Tornando alla canzone sanremese invece, il primo riferimento per l’artista è la città di Bologna: “Questa canzone nasce passeggiando sotto i portici di Bologna ed è quella che rappresenta di più me tra tutto il mio repertorio.” La sua canzone di Sanremo? Perdere l’amore di Massimo Ranieri che “spero tanto di poter conoscere al Festival”, conclude Truppi.