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Il riciclaggio degli smartphone: una miniera di oro, argento e materiali rari

Pubblicato: 24/01/2022 13:44

Lo smartphone è diventato negli ultimi 20 anni un oggetto essenziale nelle nostre vite e quasi ogni persona ne ha almeno uno. Tuttavia la tendenza dei consumatori è quella di cambiare il proprio cellulare nel giro di qualche anno, per poter seguire l’innovazione o semplicemente a causa dell’obsolescenza. Proprio per questa ragione sono in aumento il numero di rifiuti da dispositivi elettronici.

Da qui parte l’idea per il nuovo progetto Portent finanziato dalla regione Lazio attraverso l’ente pubblico Enea “Tecnologie per il Riuso, il Riciclo, il Recupero e la Valorizzazione di rifiuti e materiali”. Questo progetto ha l’obiettivo di riciclare i dispositivi elettronici inutilizzati sviluppando un’economia circolare.

Cosa si può ottenere dal riciclaggio degli smartphone

Danilo Fontana, responsabile del progetto Portent spiega: “La tendenza delle aziende italiane che lavorano nel riciclaggio è quella di occuparsi delle attività meno remunerative, lasciando agli operatori dell’estero la parte “nobile” del rifiuto, in particolare le schede elettroniche che contengono oro, argento e rame”. Andando più nello specifico una tonnellata di schede elettroniche ha al suo interno 276 grammi d’oro, 345 d’argento e 132 di rame.  Aggiunge Fontana che è possibile ottenere anche terre rare come il neodimio, praseodimio e disprosio da una tonnellata di smartphone.

Grazie alla tecnologia attuale è possibile il recupero del 96% delle apparecchiature digitali, questo permetterebbe lo spreco delle risorse naturali e l’approvvigionamento di alcune materie prime presenti prevalentemente in Paesi politicamente instabili.” Specifica il ricercatore dell’Enea.

Grazie al successo di questo progetto si avrebbe la possibilità di ridurre l’inquinamento dovuto ai nostri strumenti elettronici, trasformandoli in materie prime per nuovi prodotti.

Aumenta il numero di smartphone gettati ogni anno

Il telefono cellulare fa ormai parte delle nostre vite e molto spesso viene gettato in qualche cassetto dopo pochi anni dall’acquisto. Infatti secondo i dati dell’Enea sono aumentati nel 2020 i rifiuti di origine elettrica ed elettronica, nel complesso si sono registrati a livello nazionale 78 mila tonnellate (+7,68% rispetto all’anno precedente). Nella sola regione Lazio è cresciuto il numero di dispositivi digitali gettati, 2,4 mila tonnellate in più rispetto al 2019 con un totale di 6 mila tonnellate.

Riciclare gli smartphone con l’idromettalurgia

L’altra importante sfida per i ricercatori del progetto Portent è quella di ultilizzare tecnologie idrometallurgiche, in alternativa alla piromettallurgia. Attraverso questo metodo si potrà sviluppare un processo lavorativo con meno emissioni e consumi energetici dato che avviene a temperatura ambiente. Inoltre sarà facilmente replicabile in ambienti industriali.

L’obiettivo è quello di realizzare un processo che riesca a incrementare il numero di dispositivi riciclati e di sviluppare un’economia circolare che possa dare nuova vita ai nostri smartphone.

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2022 12:59