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Banda larga anche nelle zone meno servite: via libera dell’Unione Europea al progetto del Pnrr

Pubblicato: 31/01/2022 11:34

L’Italia utilizzerà 3.800.000.000€ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per diffondere reti fisse a banda larga in zone scoperte dal servizio. Questa decisione è stata valutata e approvata dalla Commissione Europea: ecco come si articolerà e come saranno impiegati i fondi.

Banda larga, via libera della Commissione Europea ai fondi Pnrr

Tra i progetti che vedranno la luce con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza c’è la diffusione della banda larga in quelle zone che, al momento, sono prive di reti oppure non sono in grado di garantire una velocità di download pari almeno a 300 Mbps. I fondi ammonteranno a 3.800.000.000€ e hanno ottenuto il via libera della Commissione Europea. C’è tempo fino al 30 giugno 2026 per portare a termine il progetto e tali fondi saranno impiegati come sovvenzioni dirette alla creazione e diffusione di reti capaci di garantire velocità di download di 1 gigabit al secondo (Gbps) e di 200 megabit al secondo (Mbps).

Banda larga, il parere della Commissione Europea e le norme sulla concorrenza

Per Margrethe Vestager, Commissario Europeo per la concorrenza, questo progetto per la banda larga dovrebbe consentire l’accesso a servizi Internet di alta qualità a consumatori e imprese, come riferisce Ansa. In questo modo si intende contribuire alla crescita economica dell’Italia e si dovrebbe così garantire che la concorrenza non sia “falsata”. L’intervento tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non dovrebbe quindi entrare in conflitto con le nome europee relative alla concorrenza, proprio perché si tratterebbe di aiuti di Stato con l’obiettivo di agevolare lo sviluppo di alcune attività o di particolari regioni economiche. Per evitare distorsioni della concorrenza, l’Italia dovrebbe impegnarsi a non favorire una particolare tecnologia rispetto alle altre, a individuare i beneficiari tramite una gara aperta e a riutilizzare le infrastrutture già esistenti. Secondo la Commissione Europea, questi incentivi faciliteranno la diffusione di reti fisse ad alte prestazioni in zone che non attirano operatori privati, a causa degli elevati costi di installazione e dalla previsione di entrate ridotte.

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