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Giovanni Truppi al Festival di Sanremo 2022: Tuo padre, mia madre, Lucia, il testo completo della canzone in gara

Pubblicato: 02/02/2022 21:08

Giovanni Truppi è un cantautore napoletano molto apprezzato nella scena indie rock italiana degli ultimi anni. Per volere di Amadeus partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con una intima canzone dal titolo di Tuo padre, mia madre, Lucia. La tradizione del cantautorato italiano e la modernità delle sonorità si incontrano in un brano che potrebbe rivelarsi come la vera scommessa della gara. Scopri il testo completo della canzone e cosa porterà l’artista napoletano sul palco del Teatro Ariston nella serata dedicata alle cover.

Tuo padre, mia madre, Lucia: il testo completo della canzone di Giovanni Truppi

Giovanni Truppi debutta al Festival di Sanremo dopo anni di onorata carriera segnato da un cantautorato legato alla brillante tradizione italiana che si incontra con le moderne sonorità dell’indie rock odierno. Quella che è da considerarsi la vera scommessa dell’Amadeus Ter scende in campo con un brano intimo e dagli echi partenopei che il cantautore napoletano sfoggia con delicatezza. Leggi il testo di Tuo padre, mia madre, Lucia scritto da lui a sei mani con Pacifico ed uno degli autori più importanti della scena indie italiana come il frontman de I Cani Nicolò Contessa. Ecco il testo pubblicato in anteprima su Tv Sorrisi e Canzoni:

Quando ti ho incontrata per la prima volta
Ad una cena di sconosciuti in un bar di Torino
Senza pensarci, d’istinto, ti ho guardato la mano
Per vedere se fossi sposata.
Brillano le teste e scintillano le stelle
Corrono corrono corrono, gli occhi si chiudono gli attimi cadono
Dimmi se sei triste, dove andiamo, che ci faccio qui.
…O siamo sempre stati qui?
E quando le cose tra di noi non vanno lisce e sono malinconico o preoccupato
Ripenso a quel momento e mi fido di lui,
E anche se a volte litighiamo solo per la paura di metterci a letto lo so che per quello che vogliamo fare noi un per cento
È amore e tutto il resto è stringere i denti.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che
Amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
E adesso che conosco anche la tua amarezza
E il buio senza parole in cui sei nuda di rabbia Io ti volevo dire che la mia anima ti vuole
Ed il mio cuore pure
E che le mie fantasie si scaldano al pensiero del tuo fiato.
Brillano le teste e scintillano le stelle
Toccami la faccia e non farmi fare niente
Stringimi più forte e fammi dire un’altra volta sì.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che
Amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
Amore mio, per vivere facciamo mille cose stupide
Lo sai, per sopravvivere, semplifichiamo il più possibile.
Ma cosa c’è di semplice?
Amore mio
Che ridere.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che
Amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
Sto camminando verso di te
Ti vedo all’incrocio, mi fermo a guardarti
E aspetto l’attimo in cui
Ti girerai e mi sorriderai vedendomi arrivare.

Giovanni Truppi e la quarta serata del Festival

Per la serata dedicata alle cover il cantautore napoletano decide di rispolverare l’evocativo brano dal titolo di Nella mia ora di libertà del compianto Fabrizio De Andrè che eseguirà in compagnia di Vinicio Capossela.

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