Vai al contenuto

Giornata mondiale contro il cancro, qual è la situazione dell’Italia dopo 2 anni di Covid: l’allarme degli oncologi

Pubblicato: 04/02/2022 11:12

Oggi 4 febbraio è la Giornata Mondiale contro il cancro. Il quadro che emerge dopo 2 anni di pandemia, però, suscita preoccupazione negli oncologi. Tra ritardi nelle diagnosi e nelle cure, ecco qual è la situazione dei malati oncologici in Italia e quali sono le richieste.

Tumori, l’allarme degli oncologi: ritardi a causa della pandemia

Due anni di pandemia avrebbero portato a numerosi ritardi nelle diagnosi e nelle cure, secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica. Il risultato è un aumento di casi di tumore in fase avanzata. Per l’Associazione, “Senza un’adeguata programmazione, con assegnazione di risorse e personale, le oncologie non saranno in grado di affrontare l’ondata di casi in fase avanzata stimati nei prossimi mesi e anni“, come riferisce l’Ansa. La richiesta è quella di un Recovery Plan, un piano di recupero dell’oncologia che possa colmare i ritardi accumulatisi in 24 mesi di convivenza con il Coronavirus. Ritardi che sembrano prospettarsi anche con la diffusione della variante Omicron, che avrebbe provocato un nuovo rallentamento delle attività chirurgiche e messo alla prova la gestione dei reparti di oncologia. La causa sarebbe da ricercare nell’occupazione dei reparti di terapia intensiva da parte dei pazienti colpiti dal Covid.

Com’è stato il 2020 tra mancati screening e ritardi per i pazienti oncologici

Secondo i dati riferiti dal Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, Saverio Cinieri, nel 2020 sono stati effettuati 2.500.000 screening in meno. Si è inoltre registrata una diminuzione del 18% degli interventi chirurgici oncologici, del 13% nei nuovi trattamenti farmacologici e dell’11% nelle nuove diagnosi di neoplasia. Nel 2020 inoltre solo il 68% dei centri avrebbe avuto la disponibilità per offrire assistenza domiciliare. Per un malato oncologico, l’effetto delle cure è determinato dalle tempistiche entro cui è possibile eseguire l’intervento chirurgico e per questo motivo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica avrebbe chiesto alle istituzioni di intervenire con prospettive a medio e lungo termine. In particolare, si vorrebbero abbandonare le iniziative estemporanee, legate alla chiusura e riapertura dei reparti in base al numero di pazienti Covid.

Le stime sulle diagnosi di tumore mancate e la preoccupazione per i prossimi mesi

In Italia, la percentuale di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti oncologici raggiunge il 59% negli uomini e il 65% nelle donne. Tra il 2015 e il 2021, la mortalità per cancro è calata complessivamente del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne. Nel 2020 però l’Associazione Italiana di Oncologia Medica ha stimato oltre 3.300 diagnosi mancate per il tumore del seno, circa 1.300 per il colon-retto, 7.474 adenomi in meno e 2.782 lesioni precancerose della cervice uterina. L’effetto, secondo l’Associazione, è che le neoplasie che non sono state rilevate nel 2020 si manifesteranno nei prossimi mesi e anni in stadi più avanzati e con prognosi peggiori.