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15milioni di posti di lavoro entro il 2050 grazie alla transizione ecologica e alla rivoluzione Green

Pubblicato: 11/02/2022 12:53

Numeri confortanti per i lavoratori di tutte le fasce sarebbe prevista la creazione di 15 milioni di nuovi posti di lavoro grazie alla transizione ecologica. La rivoluzione Green coinvolgerà quindi anche il sistema occupazionale e la previsione è più che ottimistica.

Nuovi posti di lavoro grazie alle politiche “green”

A rivelare il pronostico positivo, che secondo le stime si concretizzerà entro il 2050, è l’agenzia AdnKronos. La transizione ecologica in atto, insieme alla rivoluzione Green che sta seguendo in maniera diretta il cambiamento climatico, si stima che porterà alla creazione di quindici milioni di nuovi posti di lavoro nel settore. Tra le occupazioni più diffuse ci saranno: operai, esperti climatici, biologi, manager, ingegneri e professionisti di ogni settore coinvolto. L’ impresa prevede non pochi oneri per gli stati che seguiranno la linea del green, ma l’ UE ha già pronti fondi economici da destinare agli stati che sceglieranno di adottare politiche per la tutela dell’ ambiente.

I benefici di una transizione ordinata

Sempre su Adnkronos si leggono le parole di Marco Piccitto senior partner McKinsey e direttore del McKinsey Global Institute: “Una transizione ordinata non solo scongiurerebbe gli effetti più gravi del cambiamento climatico, ma porterebbe con sé considerevoli benefici. Per esempio, risulterebbe non solo in minori costi dell’energia, ma anche in una più attenta conservazione del capitale naturale e in migliori condizioni di salute per la popolazione mondiale”.

E ancora: “L’unità d’intenti e d’azione necessaria per questa transizione è di buon auspicio anche per risolvere altre problematiche di natura globale. Allo stesso tempo, i rischi a breve termine di una transizione mal gestita o, peggio, non gestita, non possono essere ignorati”.

Obiettivo zero emissioni

Un’impresa non da poco, quella di raggiungere un livello di emissioni dannose per l’ambiente sempre più ridotto. Sarà necessario un forte coordinamento tra il governo italiano, le imprese operanti nel settore e più in generale un cambio di prospettiva globale sul settore.

Serve sicuramente un cambio di mentalità anche da parte del cittadino. Attualmente il governo italiano si è dimostrato molto attento alle tematiche ambientali. Sono stati infatti stanziati 68 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per favorire la transizione ecologica. Uno strumento per misurare l’ impatto delle emissioni nocive per l’ ambiente è il social cost of carbon (scc)