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Uccise la famosa scrittrice Helen Bailey: solo ora emerge la verità sull’uomo condannato all’ergastolo

Pubblicato: 11/02/2022 14:53

Ian Stewart è il 61enne accusato di aver ucciso la fidanzata Helen Bailey nel 2016 e da allora sconta l’ergastolo per omicidio. In questi giorni è però emerso un ulteriore dettaglio sulla vita privata dell’uomo; 12 anni prima dell’assassinio delle fidanzata, l’uomo ha perso anche la moglie. Al tempo aveva dichiarato di averla trovata priva di vita rientrando in casa e che la donna sarebbe morta a causa di una crisi epilettica. Le nuove evidenze scientifiche, però, dimostrano che l’uomo avrebbe ucciso anche la consorte.

Ian Stewart, prima dell’omicidio della fidanzata avrebbe ucciso anche la moglie

Correva l’anno 2016 quando la cronaca britannica veniva sconvolta dalla notizia della morte di Helen Bailey, autrice di libri per ragazzi. Dopo le dovute indagini è stato processato il suo fidanzato, Ian Stewart, per omicidio. Stando a quanto riportato dal sito della BBC, l’uomo avrebbe ucciso la donna, nascosto il corpo in un pozzo sotto la propria abitazione e poi avrebbe cercato di girare sul proprio conto la fortuna della donna (circa 4 milioni di sterline). Dopo la sentenza, arrivata nello stesso anno, l’uomo è stato condannato a scontare l’ergastolo per omicidio, ma oggi potrebbe affrontare un nuovo processo.

Stando alle nuove evidenze scientifiche, il 61enne inglese avrebbe ucciso anche la moglie Diane 12 anni prima, facendo passare l’accaduto per morte dovuta ad una crisi epilettica. In base a quanto riportato sempre dalla BBC, la donna aveva donato il suo cervello alla scienza e, nel corso di ulteriori analisi, è emerso che il motivo della morte non è stato quello dichiarato da Ian Stewart.

Il caso Ian Stewart, scoperta la causa della morte della moglie Diane

In queste ore la cronaca inglese è stata scioccata dalla notizia che Ian Stewart non avrebbe ucciso soltanto la fidanzata Helen Bailey nel 2016, ma anche la moglie. Come riportato dalla BBC, ad oggi il caso era stato archiviato come morte dovuta ad una crisi epilettica e l’uomo aveva dichiarato di averla trovata priva di sensi al suo rientro nella loro abitazione e di aver chiamato un’ambulanza.

La donna aveva però deciso di donare il proprio cervello alla scienza e le ultime analisi hanno mostrato che Diane non sarebbe morta per le cause dichiarate da Stewart, ma per soffocamento. Dalle analisi è inoltre risultato che la vittima non aveva sofferto di attacchi epilettici per ben 18 anni. Questo darebbe una spiegazione all’atteggiamento dell’uomo, che dopo la morte della consorte avrebbe iniziato a comportarsi in modo strano e avrebbe anche cambiato versione diverse volte, pur apparendo sempre tranquillo.

In queste ore è intervenuto anche il procuratore britannico Stuart Trimmer che, come riportato dal sito della BBC, ha dichiarato: “La morte è stata probabilmente causata da una prolungata restrizione del respiro e il resoconto fornito da Stewart, l’unica persona presente al momento, è stato direttamente contraddetto dall’evidenza medica“.

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Ultimo Aggiornamento: 14/02/2022 09:16

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