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Antonella Clerici contro le troppe pause pubblicitarie: lo sfogo della conduttrice a È sempre mezzogiorno

Pubblicato: 16/02/2022 10:03

Improvviso scatto di rabbia per Antonella Clerici durante la puntata di È sempre mezzogiorno andata in onda ieri, martedì 15 febbraio. Dopo aver fatto ritorno in studio in seguito ad uno spot, la conduttrice si è lasciata andare a un piccolo sfogo sulle interruzioni pubblicitarie in Rai. “Vorrei fare anche la trasmissione” il suo amaro commento in riferimento alle réclame che spesso interrompono la sua trasmissione.

Antonella Clerici contro la pausa pubblicitaria: lo sfogo in diretta

La puntata di È sempre mezzogiorno di ieri, martedì 15 febbraio, oltre alle consuete ricette realizzate dai cuochi è stata segnata anche da un piccolo sfogo di Antonella Clerici. Di ritorno in studio dopo una pausa pubblicitaria, la conduttrice ha commentato con amarezza le continue interruzioni cui il suo programma è sottoposto per via delle réclame. E ha fatto notare la sua stizza in diretta, senza mezzi termini, con parole di amarezza: “Speriamo di non diventare un raccoglitore di pubblicità, vorrei fare anche la trasmissione“.

Una frase da cui traspare un inevitabile senso di delusione per i continui blocchi pubblicitari cui i programmi sono sottoposti. Per le reti commerciali la pubblicità è una delle principali fonti di guadagno, tuttavia anche in Rai è cambiata la normativa sull’affollamento pubblicitario in televisione. E i telespettatori lo stanno notando proprio in questi giorni.

Affollamento pubblicitario: le nuove norme che colpiscono anche la Rai

Nuovi cambiamenti hanno preso il via il 1 gennaio 2022, data dalla quale sono state modificate le normative sull’affollamento pubblicitario in televisione. E anche la Rai, così come le altre reti tv, hanno dovuto far fronte a tali cambiamenti. Negli ultimi giorni, infatti, numerosi programmi della emittente statale vengono interrotti da uno spot di un minuto.

Stando a quanto riporta TvBlog, tra le novità introdotte figura il tetto massimo fino al 2022 di affollamento pubblicitario pari al 7%, mentre dal 2023 il limite passerà al 6%. Un limite che vedrebbe così drasticamente ridotti i secondi di pubblicità disponibili, anche per le reti Rai, costrette dunque a massimizzare gli sforzi e a rimodulare l’impianto pubblicitario su cui si è sinora retta la televisione di Stato.