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Uova e farina: i prezzi salgono vertiginosamente in vista del Carnevale, tra le cause l’influenza aviaria

Pubblicato: 24/02/2022 10:41

I dati che emergono dalle analisi di Bmti sui dati delle Camere di commercio e della Commissione Unica Nazionale delle Uova sono sconcertanti, rispetto all’anno scorso il prezzo della farina e delle uova in particolare è cresciuto vertiginosamente. Purtroppo, non sono gli unici beni che hanno subito un rialzo improvviso.

Uova e farina: costi in aumento

Uova e farina sono due materie prime fondamentali, alla base di moltissimi dolci e ricette tradizionali del Carnevale e non solo. Anche in virtù di questa festa tradizionale, infatti, il caro prezzi è salito alle stelle e in molti dovranno fare i conti anche con questo. Adnkronos riporta le indagini di Bmti (borsa merci telematica italiana) che conferma l’impennata di prezzo subita dalle uova: si tratta infatti di un aumento del 25% rispetto allo scorso anno.

Ad influire negativamente sul prezzo delle uova sono anche i recenti casi di influenza aviaria. I costi di produzione sono alle stelle e l’ondata inflazionistica non risparmia neanche i settori dell’allevamento animale e dell’agricoltura.

Caro prezzi, colpite famiglie e imprese

L’ultima ondata Covid porta con sé un ulteriore rialzo dei costi di approvvigionamento per le materie prime, di qualunque tipologia. Lo abbiamo visto con il carburante, che ha subito un rialzo senza precedenti. Il rischio è ancora una volta uno stop al consumo da parte delle famiglie che si trovano a fronteggiare le incertezze economiche che l’ondata porta con sé. Si stima un ritorno ai valori pre-pandemia non prima del 2023, ma i dati ci portano comunque a osservare un aumento dei consumi. Dati che rassicurano, ci confermano che gli italiani sono tornati a spendere, ma le difficoltà ci sono e non possono essere ignorate.

Industrie e materie prime: prezzi insostenibili

I lavoratori operanti nel settore industriale raccontano di come i loro turni siano cambiati in base all’esigenza di risparmio. Industrie costrette a lavorare nel weekend, lasciando a casa il lunedì e il martedì i suoi dipendenti. La scelta nasce dalla necessità di cogliere la maggior efficienza di acquisto soprattutto di energia nei giorni feriali. Tante imprese italiane purtroppo hanno già dichiarato il fallimento in quanto il costo di approvvigionamento per energia e materie prime.