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Un agricoltore su quattro ha ridotto i suoi raccolti in un mese: l’allarme di Coldiretti per l’agricoltura

Pubblicato: 04/03/2022 20:34

A causa dei rincari energetici aggravati dalla guerra in Ucraina, un giovane agricoltore su quattro (circa il 25%) nell’ultimo mese ha ridotto la produzione agricola a causa dell’aumento dei costi.

Prezzi record per materie prime ed energia

Un’analisi di Coldiretti, diffusa in rete e riportata dall’agenzia Adnkronos, rivela dati preoccupanti: un aumento record dei prezzi anche per gli agricoltori, dal gasolio ai concimi, dai mangimi ai materiali per l’imballaggio. I continui aumenti  mettono a rischio il futuro di più di un settore.

È quanto emerge dall’indagine della Coldiretti diffusa in occasione della protesta contro il conflitto a sostegno dei colloqui di pace organizzata dai giovani agricoltori all’inaugurazione di Fieragricola, con centinaia di ragazzi con mezzi agricoli e bovini al seguito.

Uova e farina: prezzi alle stelle

Anche per uova e farina, materie prime essenziali alla base di molte ricette e presenti nelle case di quasi tutti gli italiani, hanno raggiunto prezzi folli come conseguenza dell’aumento degli oneri per gli agricoltori e gli allevatori. I dati che emergono dalle analisi di Bmti sui dati delle Camere di commercio e della Commissione Unica Nazionale delle Uova sono infatti molto preoccupanti, rispetto all’anno scorso il prezzo della farina e delle uova è cresciuto vertiginosamente. Purtroppo, non sono gli unici beni che hanno subito forte un rialzo.

Guerra in Ucraina e Covid-19: le cause principali dell’inflazione incontrollata

L’ultima ondata Covid e la situazione in Ucraina portano con sé un ulteriore rialzo dei costi di approvvigionamento per materie prime fondamentali per la produzione come luce, gas e articoli alimentari. Per industriali e imprenditori di ogni tipo è una situazione difficile e il rialzo dei costi inevitabilmente ricade sul cittadino. Molti imprenditori non sono riusciti ad attenuare il colpo e si sono visti costretti a chiudere i battenti per via dei costi insostenibili.

Lo abbiamo visto con il carburante, che ha subito un rialzo senza precedenti. Il rischio è ancora una volta uno stop al consumo da parte delle famiglie.Si stima un ritorno ai valori pre-pandemia non prima del 2023.