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La sofferenza “genetica” dei polli Broiler dietro l’industria della carne: la nuova inchiesta di Animal Equality

Pubblicato: 09/03/2022 07:31

A cura di Alice Dominese

Una linea genetica di polli a rapido accrescimento, appositamente selezionata per garantire all’industria della carne l’efficienza produttiva, è al centro dell’ultima inchiesta di Animal Equality che denuncia la sofferenza di animali destinati fin dalla nascita alla sofferenza.

Cosa sono i polli a rapido accrescimento

Secondo i dati dell’Anagrafe Nazionale Zootecnica sono oltre 550 milioni i polli macellati in Italia ogni anno, il 98% dei quali detti “Broiler a rapido accrescimento”, veri e propri ibridi commerciali frutto di una selezione genetica estrema. Si tratta di animali allevati per la loro carne la cui condizione biologica non è compatibile con alcuna forma di benessere animale. A seguito della selezione operata dall’essere umano al fine di ottenere la crescita accelerata e un volume sempre maggiore di petto e cosce, questi animali sono infatti del tutto compromessi nelle loro capacità motorie e a rischio maggiore di riportare patologie riguardanti la circolazione del sangue e la corretta respirazione. Il tutto nell’arco di un periodo di vita che non supera i due mesi.

Secondo numerose ricerche scientifiche e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) il rapido incremento del peso dei polli Broiler è esplicitamente collegato a negatività rilevate su questi animali, tra le quali si annoveravano i disturbi scheletrici, ai tassi di crescita eccessivi di questa razza.

Polli a rapido accrescimento: l’inchiesta di Animal Equality

Sulla base di questi studi, il team investigativo di Animal Equality ha effettuato un’investigazione unica nel suo genere in Italia: attraverso il campionamento di sette polli deceduti prematuramente in allevamento intensivo, uno per ogni stadio di crescita a distanza di una settimana l’uno dall’altro, la loro condizione è stata comparata con quella di tre polli della stessa razza cresciuti invece in un contesto ambientale protetto e salubre.

Gli esami clinici e le radiografie condotte dai veterinari mostrano come le loro caratteristiche genetiche implichino sofferenze che rendono impossibile per questi animali il rispetto delle norme di benessere animale come previste dal Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 146 per la protezione degli animali negli allevamenti, in cui all’Art. 2 viene specificatamente richiesto agli allevatori che siano adottate “misure adeguate per garantire il benessere dei propri animali e affinché non vengano loro provocati dolore, sofferenze o lesioni inutili”. La reale condizione dei polli Broiler non consente infatti di applicare tali misure in nessun contesto e in nessuna condizione ambientale, anche quella più favorevole.

Le misurazioni raccolte per ogni individuo mostrano, in particolare, il raddoppiarsi del peso corporeo degli animali già tra la prima e la seconda settimana di vita, in soli sette giorni. Ciò ha provocato gravi danni alle ossa avendo favorito fratture e deviazioni con conseguenze negative anche per le articolazioni.

Non mancano inoltre danni cardio-respiratori e agli organi interni, come polmoniti e versamento eccessivo di liquido attorno al cuore che hanno presumibilmente causato il decesso dei polli esaminati. Secondo le valutazioni dei veterinari coinvolti, tutte queste anomalie sono connesse alla genetica dei polli a rapido accrescimento, le cui caratteristiche primarie di specie sono del tutto impedite, negando di fatto ed ad ogni effetto la loro capacità di condurre una vita sana e longeva.

Animal Equality lancia una petizione

Alla luce dei risultati emersi da questa inchiesta, Animal Equality ha lanciato una petizione rivolta al Ministro per le Politiche Agricole e al Ministro per la Salute per chiedere di supportare a livello europeo la messa la bando delle razze a rapido accrescimento e di disporre l’abbandono totale delle razze a rapido accrescimento in Italia. Fermare lo sfruttamento e la sofferenza sistematica di questi animali, infatti, è possibile e occorre agire subito per contenere i danni di un’industria crudele che pone il profitto prima di qualsiasi tutela del benessere animale.

Ultimo Aggiornamento: 09/03/2022 12:27