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Visite ai parenti in ospedale, cosa succede dal 10 marzo e quali sono le nuove regole: i dettagli

Pubblicato: 09/03/2022 15:37

A partire da domani, 10 marzo, ci sono importanti novità per chi vuole recarsi in ospedale per fare visita ai parenti ricoverati nei reparti. Ecco quali saranno le norme da rispettare per poter accedere, tra mascherine e Green Pass, e quanto tempo ci sarà per ciascuna visita.

Visite ai parenti in ospedale: le regole da seguire per poter accedere

Dopo due anni di pandemia sarà di nuovo consentito andare a trovare i parenti ricoverati in ospedale. Sarà possibile tenere compagnia ai famigliari ricoverati solo indossando una mascherina di tipo FFp2, capace di proteggere sia i pazienti sia i visitatori. Per l’ingresso in ospedale sarà richiesto il Green Pass rafforzato illimitato, che si ottiene dopo aver ricevuto 3 dosi di vaccino. Saranno ammessi anche i parenti che hanno ricevuto le 2 dosi del ciclo vaccinale primario oppure che sono guariti dal Covid. In questo caso però è richiesto che siano passati meno di 6 mesi e sia stato effettuato un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti.

Per quanto tempo potranno durare le visite ai parenti in ospedale

Per recarsi a trovare i parenti in ospedale non basta quindi il Green Pass base, che si può ottenere tramite un tampone anche senza essersi vaccinati o guariti dal Covid. Le regole di accesso sono state definite dall’articolo 7 del Decreto Legge 221 del 24 dicembre. Il Decreto è stato convertito il 18 febbraio ed è relativo alle misure di “accesso dei visitatori alle strutture sanitarie ospedaliere, residenziali, socio-assistenziali, socio sanitarie e hospice”. A meno di eventuali indicazioni particolari, disposte dai direttori sanitari degli ospedali, le visite saranno consentite per almeno 45 minuti al giorno. Nel caso delle Rsa, le residenze socio assistenziali, non sono previsti limiti di tempo per le visite, mentre valgono le stesse regole di accesso che saranno attive per gli ospedali a partire da domani. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha parlato all’Adnkronos Salute di un “segnale concreto di ritorno alla normalità, consapevoli che il calore umano e l’affetto di un familiare sono una delle migliori cure per tutti coloro che in questi mesi sono stati costretti ad affrontare in solitudine dolori e sofferenze”.