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Che cosa sono le armi chimiche e come sono regolamentate: nuove accuse tra Russia e Stati Uniti

Pubblicato: 11/03/2022 10:42

Fra i timori che avvolgono la guerra scoppiata tra Russia e Ucraina c’è il ritorno delle armi chimiche. Ecco che cosa sono, com’è regolato il loro utilizzo e quali sono gli effetti che provocano dopo aver colpito il bersaglio.

Armi chimiche, che cosa sono e quali sono le accuse lanciate da Russia e Stati Uniti

Da più parti sarebbe stato espresso il timore di un ricorso alle armi chimiche nella guerra che vede coinvolte la Russia e l’Ucraina. Mosca avrebbe infatti rivolto agli Stati Uniti l’accusa di aiutare il popolo ucraino a preparare in laboratorio questa tipologia di arma. Da parte degli Stati Uniti, invece, la portavoce del presidente Biden Jen Psaki ha bollato questa accusa come un pretesto per usare armi non convenzionali. Le armi chimiche sono basate sulle proprietà tossiche di alcune sostanze chimiche che provocano ferite, danni oppure la morte del bersaglio da colpire. Anche dispositivi come missili, proiettili e bombe sono classificati come armi chimiche quando fungono da “contenitore” per queste pericolose sostanze.

Che cos’è la Convenzione sulle Armi Chimiche e come opera

Il ricorso a questa tipologia di armi è regolato dalla Convenzione sulle Armi Chimiche, stipulata del 1997. Sono 193 gli Stati che hanno aderito alla Convenzione, compresa la Russia. La Convenzione bandisce l’uso delle armi chimiche e, per assicurarne l’attuazione, è stata istituita l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) con sede all’Aia, nei Paesi Bassi. La Opcw opera per vietare “l’uso, lo sviluppo, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento su larga scala di armi chimiche e dei loro precursori” e organizza ispezioni per verificare l’attuazione della Convenzione. I Paesi che aderiscono sono obbligati a dichiarare quali armi chimiche sono in loro possesso, la loro quantità e infine procedere alla loro distruzione. Nel 2017, la Russia ha dichiarato l’eliminazione di tutte le sue 40.000 tonnellate di armi chimiche.

Quali tipologie di armi chimiche esistono e quali danni provocano nelle vittime

Gli effetti che le armi chimiche hanno sull’organismo sono molto vari e comportano spesso danni devastanti o una lunga agonia prima della morte. Gli agenti asfissianti sono un tipo di arma chimica che viene dispersa in forma di gas e colpisce le vie respiratorie. Dopo essere stati inalati, questi agenti inducono gli alveoli dei polmoni a secernere liquido e provocano di fatto l’annegamento dei nemici colpiti. Anche gli agenti nervini si possono inalare oppure agiscono per contatto, inibendo un particolare enzima del sistema nervoso e causando mal di testa, difficoltà a vedere, vomito, nausea. In alcuni casi portano a una iperstimolazione di muscoli e nervi, causando anche convulsioni, paralisi e morte. Gli agenti del sangue, una volta inalati, operano per inibire la capacità delle cellule di utilizzare e traferire l’ossigeno e portano quindi al soffocamento della vittima. Gli agenti blister sono costituiti da sostanze oleose che irritano gli occhi, la pelle e le vie respiratorie, causando l’insorgere di vesciche simili a ustioni e comportando infine danni permanenti e cecità.

Il caso particolare dei gas lacrimogeni come armi chimiche

Anche i gas lacrimogeni e gli spray al peperoncino, e in generale tutti gli agenti antisommossa, sono considerati armi chimiche se sono impiegati nel contesto di una guerra. Il loro possesso è legale se sono utilizzati con lo scopo di applicare una legge nazionale, ma gli Stati che ne fanno uso sono obbligati a dichiarare quali tipologie di armi chimiche antisommossa fanno parte del proprio arsenale.

Esistono anche le armi biologiche, che si basano invece su agenti patogeni presenti in natura. Per esempio, possono utilizzare batteri, tossine, funghi e virus.

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2022 10:43