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L’esopianeta su cui piovono zaffiri e rubini in forma liquida: Wasp-121b, la scoperta a 850 anni luce dalla Terra

Pubblicato: 12/03/2022 16:30

Grande attenzione è stata attirata da Wasp-121b, un esopianeta situato nella costellazione della Poppa, a circa 850 anni luce dalla Terra. Le condizioni estreme della sua atmosfera sono state descritte in uno studio pubblicato su Nature Astronomy, e la caratteristica che lo ha reso famoso in breve tempo è la presenza di vere e proprie piogge di zaffiri e rubini, che si generano grazie alla combinazione di gas e alla presenza di metalli nelle nubi.

Wasp-121b, un esopianeta estremo dove piovono pietre preziose

Il Pianeta Wasp-121b, scoperto nel 2015, è noto alle comunità scientifiche da molto tempo, tanto da essere uno degli esopianeti più conosciuti e studiati di sempre, grazie anche alle sue affascinanti particolarità. Inoltre, è stato il primo pianeta osservato su cui è stata rilevata la presenza di acqua nell’atmosfera.

Il pianeta è estremamente caldo, tanto da rendere assolutamente impossibile la vita su di esso, per la vicinanza alla sua stella, Wasp-121. Proprio come fa la Luna nei confronti della Terra, il pianeta mostra sempre la stessa faccia alla sua stella, così da rendere l’escursione termica da un lato all’altro del corpo celeste davvero estrema.

Nel lato illuminato, che può raggiungere temperature di 3mila gradi, come informa l’Inaf, sono stati identificati diversi vapori di metalli pesanti tra cui alluminio, nichel e cromo. Questi gas passando nel lato sempre in ombra, per via delle temperature notevolmente più basse, si condensano in nubi che tendono poi a sprofondare nell’atmosfera.

L’alluminio si combina con l’ossigeno formando il corindone, un minerale che sulla Terra, unito a tracce di altri metalli come cromo, ferro o titanio, genera rubini e zaffiri.

Le ipotesi sulla presenza delle piogge di zaffiri e rubini

Le preziose pietre in forma liquida potrebbero bagnare il pianeta Wasp-121b, un gigante gassoso grande il doppio di Giove che si trova al di fuori del Sistema Solare, a 855 anni luce dalla Terra. A indicarlo è lo studio della sua esotica atmosfera nel lato perennemente in ombra, realizzato grazie al telescopio spaziale Hubble della Nasa e dell’Agenzia spaziale europea.

Thomas Mikal-Evans, ricercatore del Max Planck Institute e firmatario dell’articolo di Nature Astronomy, ha commentato: “Nonostante la scoperta di migliaia di esopianeti, siamo stati in grado di studiare solo le atmosfere di una piccola frazione di loro, a causa della natura impegnativa delle osservazioni“. Lo scienziato ha poi continuato: “Per capire meglio questo pianeta lo osserveremo con il telescopio spaziale James Webb nel primo anno della sua attività“.