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Decreto Ucraina, sì della Camera: cosa prevede tra aumenti delle spese militari e aiuti per i rifugiati

Pubblicato: 17/03/2022 17:44

Il Decreto Ucraina ha ricevuto l’approvazione della Camera. Qual è il contenuto e quali sono le disposizioni del Governo per un intervento a favore dell’Ucraina dilaniata dalla guerra.

Decreto Ucraina, che cosa prevede e come potrebbe cambiare la spesa militare italiana

L’approvazione della Camera è arrivata con 367 sì, 25 voti contrari e 5 astenuti. Il Decreto Ucraina passa quindi al Senato. Contiene una serie di disposizioni urgenti relative alla crisi che ha investito l’Ucraina dal 24 febbraio, compreso un aumento delle spese militari e interventi umanitari. La linea del Governo definita in questo Decreto è orientata a un incremento delle spese militari, destinando a questo scopo il 2% del Pil italiano. Le indicazioni del premier Draghi sarebbero orientate a un “aumento stabile nel tempo” di queste spese, come riporta Repubblica, in modo da garantire “al Paese una capacità di deterrenza e protezione”. Questa linea è stata condivisa da tutte le forze di Governo, con l’eccezione di alcune forze di sinistra. Da sinistra, e in particolare dal MoVimento 5 Stelle, arriva anche una spaccatura per quanto riguarda l’invio di armi all’Ucraina.

Cosa dispone il Decreto Ucraina per i rifugiati in arrivo in Italia

Attualmente, l’Italia destina alle spese militari l’1,57% del proprio Pil, adeguandosi a quanto è stato definito dall’alleanza Nato. Con l’aumento previsto dal Decreto Ucraina, questa spesa passerà dagli attuali 68.000.000€ a 104.000.000€ al giorno. In un anno si potrà arrivare a spendere fino a 38.000.000.000€. In base a quanto definito dal Decreto Ucraina, inoltre, giornalisti e fotoreporter potranno acquistare giubbotti antiproiettili ed elmetti di protezione, in deroga ai divieti che sono attivi in Italia, per poter proseguire il loro lavoro di documentazione delle operazioni belliche in Ucraina. Saranno inoltre stanziati 10.000.000€, all’interno del Fondo per le emergenze nazionali, per poter incrementare il soccorso e l’assistenza dei rifugiati in arrivo nel nostro Paese. La rete di accoglienza sarà inoltre ampliata con 13.000 nuovi posti nei centri straordinari e 3.000 nel sistema di accoglienza e integrazione.

Il Decreto affronta anche la questione dell’energia, autorizzando l’adozione di alcune misure per ridurre il consumo di gas nei casi di emergenza. In particolare, si prevede la massimizzazione del ricorso ad altre fonti di energia. Il Decreto si muoverà anche per finanziare misure di sostegno a studenti, ricercatori e docenti provenienti dall’Ucraina affinché possano continuare a svolgere le loro attività. Si intende quindi garantire il loro diritto allo studio.