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Amianto, una presenza invisibile nelle scuole e negli edifici: il Piemonte e Torino in testa, cosa dicono i numeri

Pubblicato: 18/03/2022 17:39

Il Piemonte, e in particolare la provincia di Torino, è uno dei luoghi interessati dalla forte presenza di amianto. In particolare, queste pericolose fibre si possono trovare ancora oggi in numerosi istituti scolastici.

Amianto, cosa dicono i dati sul Piemonte e su Torino

L’amianto è ancora una presenza pervasiva in numerose Regioni italiane, tra cui spicca il Piemonte. La sua presenza non si limita al solo Casale Monferrato, dove aveva sede la ditta Eternit, ma anche a diverse zone della provincia di Torino e della zona industriale. Secondo quanto diffuso oggi da Confintesa Sicurezza Privata e dall’Osservatorio Nazionale Amianto, la presenza di questo pericoloso materiale si riscontra nel 15% delle scuole piemontesi. Nella sola città di Torino sono 66 gli edifici non ancora bonificati, un numero in diminuzione rispetto ai 70 individuati nel 2010. I casi di mesotelioma registrati nella Regione sono 5.084.

Amianto nelle scuole, quali sono le città in cui è più presente

L’amianto è una sostanza invisibile ma molto pericolosa, capace di causare infiammazioni e di portare a mesoteliomi o ad altre tipologie di tumori. Secondo un’indagine condotta da Legambiente sugli edifici scolastici, Torino è tra le città con più presenza di amianto assieme a Forlì, con 35 edifici non bonificati su 52, e Pordenone, con 5 edifici su 24. I dati dell’indagine sono riferiti all’anno 2020 e hanno mostrato che l’amianto ha ancora una percentuale di diffusione al 6,9% nel Nord, contro il 2,5% delle isole e lo 0,4% del Centro-Sud. Il Piemonte è in cima alla classifica con il 15% di contaminazione, seguito dalla Liguria con il 13%. Le Regioni che invece hanno bonificato di più i propri edifici scolastici sono Abruzzo, Sardegna e Umbria, secondo quanto indicato nel XXI Rapporto Ecosistema Scuola. Secondo quanto spiegato dall’Osservatorio Nazionale Amianto, prima che fosse proibiti l’utilizzo dell’amianto con l’apposito divieto nel 1993, questo materiale poteva essere trovato anche negli impianti elettrici e nel computer in dotazione alle scuole e alle università. A Torino, emblematico è stato il caso di Palazzo Nuovo, una delle maggiori sedi dell’Università degli Studi di Torino, che è stato in gran parte chiuso e bonificato a partire dal 2015. All’interno dell’edificio, infatti, l’Asl aveva scoperto polvere da cantiere e pavimenti danneggiati che contenevano fibre d’amianto.