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Julian Assange: da giornalista a nemico pubblico per gli USA. Tutta la storia del fondatore di Wikileaks

Pubblicato: 22/03/2022 17:31

Julian Assange, celebre giornalista, programmatore, hacker e attivista, fondatore di Wikileaks, è da molti anni al centro di varie dinamiche giudiziarie. Conosciamo tutta la sua storia dalla sua formazione informatica e la fondazione della famosa piattaforma che rivela file segreti, fino a tutte le sue vicende legali.

Julian Assange: infanzia e formazione

Julian Assange nasce il 3 luglio 1971 in Queensland (Australia). I suoi genitori, due attori teatrali, si sono conosciuti e innamorati durante una protesta contro la guerra in Vietnam. Julian Assange trova interesse nella formazione in informatica durante i pioneristici anni 80. È, infatti, tra i primi attivisti digitali cyberpunk che utilizzano il web come strumento a fini libertari e di informazione sociale. In quegli anni, Assange entra anche a fare parte degli International Subversives (Sovversivi Internazionali in italiano), un gruppo di hacker. Durante gli anni 90, invece, lavora come sviluppatore e programmatore e inizia le sue prime vicissitudini giudiziarie per le sue attività di intrusione nei server istituzionali.  

Un Tweet di Wikileaks (la piattaforma di cui è fondatore) descrive Julian Assange con queste parole: “Quest’uomo è un figlio, un padre, un fratello. Ha vinto dozzine di premi per il giornalismo. È stato nominato per il premio Nobel per la pace ogni anno dal 2010. Potenti attori, tra cui la CIA, sono impegnati in uno sforzo sofisticato per disumanizzarlo, delegittimarlo e imprigionarlo”.

Wikileaks: la piattaforma di cui Julian Assange è fondatore

È il 2006 quando Julian Assange fonda Wikileaks ispirandosi all’enciclopedia gratuita online Wikipedia. La piattaforma di Assange è un portale in cui vengono rese disponibili rivelazioni sottobanco (leaks). Attente e dettagliate indagini hanno permesso di valutare che le informazioni e i documenti pubblicati da Assange fossero vere. In questo modo Wikileaks e Assange si sono guadagnati la fiducia di un ex soldato americano, Bradley Manning, che ha sottratto vari documenti riservati durante il suo servizio di analista di intelligence in Iraq.

Negli Stati Uniti Assange è definito un “nemico pubblico” e Bill Keller, editorialista del New York Times ha scritto che: Assange disprezzava apertamente il governo statunitense e si sentiva braccato. In vista di un possibile disastro, si era tutelato distribuendo copie criptate del suo archivio segreto ai suoi sostenitori. Se Wikileaks fosse stato chiuso, o lui fosse stato arrestato, avrebbe divulgato la chiave per decifrare quelle informazioni”.

Le accuse di stupro a Julian Assange

Al nome di Julian Assange sono collegate due accuse di stupro. La prima risalirebbe al 2010, la presunta vittima sarebbe una donna che aveva ospitato il fondatore di Wikileaks, che aveva accusato Assange di aver sfilato il preservativo durante il rapporto (che lei avrebbe detto di aver avuto consenziente seppur controvoglia, si legge su AGI). Questo gesto, visto quanto previsto dalla legge svedese per i casi di stupro, è valsa ad Assange l’accusa che lui ha però negato.

La seconda accusa ha una dinamica simile, la donna avrebbe incontrato Assange durante un seminario; anche in questo caso i due avrebbero avuto un rapporto sessuale consenziente durante il quale Assange non avrebbe voluto usare il preservativo. A seguito delle insistenze della donna lui l’ha usato, il problema, si legge sempre su AGI, sarebbe nato durante la notte; la presunta vittima avrebbe infatti detto di essersi svegliata trovando Assange intento a penetrarla senza usare precauzioni. Propio a causa delle due accuse, Assange nel 2012 si era rifugiato presso l’ambasciata ecuadoregna a Londra per sfuggire all’estradizione in Svezia e, grazie alla lunga permanenza lì, i magistrati scandinavi sono stati costretti ad archiviare le accuse.

Le accuse degli Stati Uniti contro Julian Assange e il Russiagate

Assange è anche accusato dagli Stati Uniti di violazione dell’Espionage Act per aver rivelato documenti segreti del Pentagono sulle guerre in Afghanistan e Iraq, rischiando una condanna di 175 anni di carcere.

Le vicende giudiziarie di Julian Assange però non sono finite qui. Nel 2017 infatti negli Stati Uniti esplode il Russiagate per il sospetto di intrusioni da parte della Russia e di Assange al fine di condizionare le elezioni del Presidente USA del 2016. In seguito è lo stesso Presidente Donald Trump a mostrare le conversazioni con Wikileaks avvenute durante le elezioni presidenziali.

Le ultime vicende giudiziarie di Julian Assange

Nel 2020 inizia il processo per l’estradizione negli Stat Uniti. Il 4 gennaio 2021 la giudice Vanessa Baraitser respinge tale inchiesta con una sentenza in primo grado, motivandola per le condizioni di salute mentale di Assange, considerate precarie da medici e legale. La sentenza di inizio anno però è ribaltata a dicembre 2021 in cui è stata approvata l’estradizione per il celebre hacker e programmatore. Dal 10 dicembre, infatti, è detenuto a scopo preventivo per garantire la sua presenza durante il processo di estradizione negli Stati Uniti in corso. Quest’ultimo potrebbe durare anche diversi anni.