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Quasi il 94% dei comuni è a rischio frane. Il rapporto Ispra 2021 sul dissesto idrogeologico:

Pubblicato: 22/03/2022 23:50

L’Ispra ha pubblicato il 7 marzo 2022 il rapporto 2021 sul dissesto idrogeologico in Italia. Rispetto al 2017 sono aumentati i comuni a rischio frane, le aree potenzialmente soggette ad alluvioni, e la pericolosità per edifici e beni culturali. Miglioramenti, invece, per le coste: sono in aumento quelle stabili e in avanzamento.

Ispra: aumentato il rischio frane e alluvioni. Il rapporto

Il rapporto 2021 sul dissesto idrogeologico in Italia redatto dall’Ispra-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale è stato pubblicato sul sito dell’Istituto e presentato durante un webinar in diretta streaming il 7 marzo 2022. Il report, dal titolo Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio, fornisce il quadro di riferimento nazionale sulla pericolosità associata a frane, alluvioni e sull’erosione costiera dell’intero territorio italiano.

Le notizie che emergono non sono confortanti. Rispetto al 2017, infatti, la superficie nazionale potenzialmente soggetta a frane è aumentata del 4%, mentre quella ad alluvioni del 19%. Nel 2021, il 93,9% dei comuni è a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera. Oltre 540 mila famiglie e 1.303.666 persone vivono a rischio frane, mentre 3 milioni di famiglie e 6.818.375 persone a rischio alluvioni. Le regioni con la densità di popolazione a rischio più elevata sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria.

La situazione delle coste italiane

Frane e alluvioni, inoltre, secondo i dati riportati dall’Ispra, rendono pericolose le aree in cui sono ubicati edifici, industrie, servizi e beni culturali. A rischio frane ci sarebbero 565.548 edifici, 84.441 tra industrie e servizi, e 12.533 beni culturali. A rischio alluvione, invece, 1.549.759 edifici, 642.979 tra industrie e servizi, e 33.887 beni culturali. Le cause di questa situazione sono i cambiamenti climatici, il consumo di suolo e la morfologia del territorio.

Buone notizie invece per quanto riguarda l’erosione costiera. Infatti, dopo una ventina d’anni ricchi di interventi di protezione, le coste in avanzamento sono superiori di quelle in arretramento. Infatti, se nel 2019 si era riscontrato un avanzamento di quasi il 20% dei litorali italiani e un arretramento del 17,9%, nel 2021 sono aumentate le coste stabili e in avanzamento, mentre sono diminuite dell’1% quelle in arretramento.

I dati dell’Ispra utili per le decisioni delle politiche previste nel PNRR

Stefano Laporta, presidente dell’Ispra e del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), ha spiegato che “i dati del Rapporto rappresentano un elemento utile a supporto delle decisioni nell’ambito delle politiche di contrasto al dissesto idrogeologico, comprese quelle previste nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)”.

La strategia per la mitigazione del rischio idrogeologico deve mettere in campo una serie di azioni sinergiche che basandosi su un’approfondita conoscenza del territorio e dei fenomeni che lo caratterizzano, consenta di costruire una pianificazione territoriale integrata ed efficace”, ha aggiunto. Questo rappresenta “un obiettivo strategico di trasparenza della PA e di coinvolgimento delle comunità, contribuendo a far aumentare la consapevolezza dei cittadini e delle imprese sui rischi che interessano il proprio territorio, con una riduzione dei danni e dei costi”, ha concluso. Per ulteriori informazioni è possibile consultare i dati e le mappe disponibili sia sul sito dell’Ispra sia sulla piattaforma nazionale IdroGEO.