Giovedì 24 marzo 2022 su di Rai3 ritornano i casi di femminicidio raccontate da Veronica Pivetti. La conduttrice porta in tv il secondo appuntamento stagionale di Amore Criminale a partire dalle ore 21:20 circa, mostrandoci la trattazione di nuovo caso realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri e con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questa sera la puntata affronterà la storia di Giordana, una giovane donna e mamma che viveva a Catania uccisa il 6 ottobre del 2015.
Amore Criminale: la seconda puntata di onda su Rai3
Il programma torna in onda su Rai3 giovedì 24 marzo a partire dalle 21.20 con il racconto affidato alle parole di Veronica Pivetti. L’attrice e conduttrice torna al timone della trasmissione la seconda storia di un femminicidio che ha sconvolto l’opinione pubblica ormai qualche anno fa. L’obiettivo del nuovo appuntamento sarà ancora una volta quello di sensibilizzare gli spettatori intorno all’argomento che ancora oggi rimane una piaga della nostra società.
Amore Criminale: la storia di Giordana
La seconda puntata vede protagonista la vicenda di cronaca di Giordana, una giovane di appena vent’anni che viveva a Catania e diventata mamma all’età di 15 anni. La giovane donna conduce una vita normale, coltivava i suoi sogni legati al ballo ed attendeva di sostenere l’ultimo esame per poter diventare insegnante di flamenco, ricostruisce la Rai.
Nel 2010 incontra Luca, il ragazzo che diventerà il padre di sua figlia. La loro relazione durerà 3 anni, fino al 2013 quando Giordana decide di lasciare Luca perché troppo geloso e possessivo. Secondo il resoconto della Rai, lui arrivava anche ad umiliarla in pubblico per il suo aspetto fisico.
Giordana incontra poi un altro uomo e si innamora di lui. Ma il 6 ottobre 2015 Giordana viene uccisa proprio dal suo ex, che da tempo la pedinava e la seguiva fino a casa del nuovo fidanzato. Il giorno della sua morte, Giordana viene trafitta con un coltello per 48 volte. Luca verrà così arrestato nella stazione centrale di Milano dopo una iniziale fuga, “condannato per omicidio, a trent’anni, con sentenza definitiva“, viene ricostruito ancora.