Nell’eventualità in cui il conflitto in Ucraina dovesse inasprirsi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è detto disposto a prendere una decisione in contrasto con quanto promesso nel corso della sua campagna elettorale. Cosa potrebbe comportare.
L’annuncio del presidente Biden sulle armi nucleari come deterrente
La campagna elettorale di Joe Biden era stata improntata a limitare l’utilizzo delle armi nucleari soltanto nel caso di una diretta minaccia di un attacco che avesse adoperato gli stessi mezzi. Nel 2017, quando ricopriva la carica di vice presidente, aveva espresso l’intenzione di limitare sempre di più il ricorso alla minaccia nucleare, data anche la potenza dell’arsenale convenzionale in possesso degli Stati Uniti. La sua recente dichiarazione, però, sembra in contrasto con quanto annunciato negli anni precedenti. Se dovesse presentarsi l’eventualità di un inasprimento della guerra in Ucraina, infatti, Biden si è detto pronto a minacciare il ricorso alle armi nucleari come deterrente all’uso delle armi convenzionali, dunque non solo di quelle nucleari. A riferirlo è il Wall Street Journal, che ha sottolineato come il presidente statunitense avrebbe fatto preciso riferimento a “circostanze estreme” di attacchi da parte della Russia di tipo convenzionale, biologico, chimico e anche di cyberattacchi.
Armi nucleari come deterrente, il timore del blocco occidentale
L’annuncio del presidente Biden sarebbe arrivato in seguito alle pressioni esercitate dagli alleati in relazione al ruolo “fondamentale” dell’arsenale nucleare statunitense. Al momento, infatti, Joe Biden si trova a Bruxelles insieme agli altri leader dei Paesi membri della NATO e del G7, per affrontare la questione della guerra che sta sconvolgendo l’Ucraina. Il blocco dell’Occidente, infatti, teme il possibile ricorso della Russia ad armi chimiche o perfino nucleari. Si tratta di una situazione molto simile a quanto avvenuto durante la Guerra Fredda, quando gli Stati Uniti avevano reclamato il diritto di ricorrere alle armi nucleari in risposta agli attacchi del blocco sovietico, avvantaggiato a livello numerico. Questa prospettiva, però, non sembra aver tranquillizzato gli alleati. Il timore è che una minaccia nucleare da parte degli Stati Uniti non sia comunque in grado di prevenire un inasprimento dell’offensiva russa.