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Laura Massaro, per la Corte di Cassazione la sindrome da alienazione parentale è illegittima

Pubblicato: 25/03/2022 20:57

Il caso di Laura Massaro, madre accusata di aver provocato la sindrome di alienazione parentale nei confronti di suo figlio, ha avuto finalmente un epilogo. La Corte di Cassazione si è anche espressa su tale “sindrome” e sul prelievo coatto dei minori coinvolti in situazioni analoghe a quella vissuta da Massaro.

Laura Massaro ha vinto: la storica decisione della Corte di Cassazione

Laura Massaro ha lottato per 10 anni affinché suo figlio non fosse affidato al padre, da lei denunciato per violenze fisiche e psicologiche, e non fosse costretto in una casa-famiglia con il divieto di avere contatti con lei. Per lei, la Corte d’Appello di Roma aveva fatto decadere la potestà genitoriale con l’accusa di aver causato nel figlio la cosiddetta sindrome da alienazione parentale (PAS). Oggi, la Corte di Cassazione ha preso la storica decisione di accettare il ricorso contro questa sentenza e di dichiarare la non scientificità della PAS. La Corte di Cassazione ha infatti definito “fuori dallo Stato di diritto” la decisione di far decadere la patria potestà di Massaro e di trasferire il suo bambino “in casa-famiglia con l’uso della forza”. Laura Massaro, 42 anni, ora è libera dalla violenza usatale dall’ex compagno e perpetrata con la decisione della Corte d’Appello di Roma.

Che cos’è la sindrome da alienazione parentale e perché è stata rigettata dalla Corte di Cassazione

L’ordinanza 9691/2022 della Corte di Cassazione ha accolto in tutti i punti il ricorso presentato da Laura Massaro, stabilendo inoltre che “Il richiamo alla sindrome d’alienazione parentale e ad ogni suo, più o meno evidente, anche inconsapevole, corollario, non può dirsi legittimo, costituendo il fondamento pseudoscientifico di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori, in ordine alla decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre”. La cosiddetta sindrome da alienazione parentale è un una teoria psicologica che finora non ha ottenuto validazione scientifica. Secondo questa teoria, elaborata negli anni ’80 da Richard Gardner, nei casi di separazione o di divorzio uno dei due genitori sarebbe responsabile di instillare nei figli un vero e proprio disturbo mentale, suscitando odio, paura e diffidenza nei confronti dell’altro genitore. Questa teoria ha portato all’allontanamento coatto di numerosi bambini dalle loro madri “alienanti”, vietando qualsiasi contatto con loro e affidandoli invece ai padri. Laura Massaro è una di queste donne che è stata definita “alienante”, ma assieme a lei sono molte altre a vivere la tragedia della separazione dal proprio figlio: Ginevra Amerighi, a cui è stata strappata dalle braccia la sua bimba di 18 mesi, ormai 10 anni fa; Laura Ruzza, cui 10 poliziotti hanno prelevato il suo bambino di 8 anni gravemente epilettico; Maria Assunta Pasca, invalida a seguito delle percosse subite dal marito a cui è stato portato via il figlio di 7 anni. E molte altre.

Cosa ha stabilito la Corte di Cassazione sul prelievo coatto di minore

La Corte di Cassazione si è espressa anche sul prelievo coatto del minore, definendolo “non conforme ai principi dello Stato di diritto” e riconoscendo che “potrebbe cagionare rilevanti e imprevedibili traumi per le modalità autoritative che il minore non può non introiettare, ponendo seri problemi, non sufficientemente approfonditi, anche in ordine alla sua compatibilità con la tutela della dignità della persona, sebbene ispirata dalla finalità di cura dello stesso minore”.

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Ultimo Aggiornamento: 25/03/2022 21:30

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