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Aumento delle spese militari in Italia, il governo tira dritto ma si rischia una spaccatura nella maggioranza

Pubblicato: 28/03/2022 15:38

Sarà una settimana cruciale per il governo, al vaglio del Senato ci sarà l’approvazione o meno dell’aumento delle spese militari che sarà portato al 2% del Pil. Una decisione, quella presa dal governo Draghi che non è stata esente da polemiche e la spaccatura della maggioranza sembra essere dietro l’angolo.

Sono già diversi i partici che hanno espresso contrarierà alla decisione, in prima fila c’è il Movimento 5 Stelle. Il governo però, nella figura del Ministro della Difesa, ribadisce gli impegni già presi dall’Italia con la NATO nel 2014.

Aumento delle spese militari in Italia: maggioranza a rischio

Sono ore decisive per il governo, in attesa dell’approvazione finale sulla spesa del 2% del Pil per la Difesa. La scorsa settimana è arrivata l’approvazione della Camera e mercoledì la palla passerà al Senato.

L’esito positivo della decisione non sembra scontato visto i venti della discordia non si placano. Il no più duro arriva dal Movimento 5 Stelle che ha deciso di non presentare un suo ordine del giorno e l’ex Presidente del Consiglio Conte ha ribadito più volte il no del Movimento sull’aumento di spese militari, ribadendo: “Ognuno farà le sue scelte con che faccia, con questo caro-bollette e caro-benzina diciamo ai cittadini che ora bisogna dedicarsi alle spese militari?”

Anche Sinistra Italiana ha detto no, Fratoianni ha attaccato dicendo:”L’ aumento delle spese militari al 2% non c’entra nulla con la tragedia della guerra in Ucraina”, e ancora: “Io stento ad applaudire quando si parla di armi, non sono mai la soluzione”, ha detto Matteo Salvini. Se all’interno del PD non tutti sono d’accordo, il segretario Letta ha rimarcato che sarà seguita la linea del Presidente del Consiglio Draghi.

Il ministro della Difesa Guerini spiega le ragioni del governo

In una lettera aperta pubblicata da La Stampa, il ministro della Difesa Guerini ha spiegato le ragioni del governo mettendole nero su bianco. Nel testo Guerini ha ricordato gli impegni assunti dall’Italia verso la NATO nel 2014 rispetto al 2% di Pil stanziato per le spese militari; impegno ratificato dai governi successivi.

Il ministro ha poi ribadito che, rispetto ad altri Paesi europei come Francia e Germania, l’Italia spenda molto meno e che questa è la strada da percorrere seppur con “gradualità e costanza” e “Tenendo conto dei vincoli finanziari con cui ci dobbiamo confrontare, ma mantenendo chiara la direzione di marcia che l’Italia intende percorrere se vuole confermarsi un attore credibile ed affidabile nell’ambito delle relazioni internazionali e mostrarsi consapevole delle responsabilità che derivano dallo scenario internazionale nel quale ci troviamo”.