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Passaporti d’oro, che cosa sono e perché la Commissione Europea intende revocarli ai cittadini russi

Pubblicato: 29/03/2022 15:39

Tra le nuove sanzioni che potrebbero essere disposte nei confronti della Russia, si ragione su una limitazione dei cosiddetti passaporti “d’oro”. Ecco che cosa sono, perché hanno questo nome e come potrebbero essere colpiti dai provvedimenti.
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Passaporti d’oro, cosa sono e quanto costa acquistare la cittadinanza in un altro Stato

La guerra tra Russia e Ucraina ha riportato alla ribalta il complesso meccanismo dei passaporti d’oro. Nella pratica, si tratta della possibilità di acquisire un diritto di cittadinanza o di residenza senza seguire le regole in vigore, acquistandolo invece tramite un investimento o un pagamento, dunque tramite del denaro. Sono quindi passaporti europei emessi in favore di cittadini nati all’infuori dell’Unione Europea. In Europa, Malta, Cipro e Bulgaria sono tra i Paesi più coinvolti nel commercio di passaporti d’oro. Negli Stati Uniti, l’Immigration Act prevede una green card della durata di 2 anni per gli investitori e le loro famiglie, purché investano almeno 500.000$ nel Paese e creino almeno 10 posti di lavoro. Questa green card consente di risiedere negli Stati Uniti per 2 anni e dopo 10 anni dà diritto al passaporto statunitense se gli obiettivi vengono raggiunti. In Portogallo è possibile ottenere la residenza dopo l’acquisto di una casa da 500.000€ in cui abitare per almeno 7 giorni l’anno. In Grecia, la cifra necessaria è pari ad almeno 250.000€ e la cittadinanza si può richiedere dopo 7 anni di residenza continua.

La condanna della Commissione Europea al sistema dei passaporti d’oro

Tra i beneficiari dei passaporti d’oro ci sono cittadini russi e bielorussi che, nonostante le sanzioni europee e degli Stati membri della NATO, avrebbero quindi diritto a circolare liberamente all’interno dell’area Shengen. La Commissione Europea ha emesso una raccomandazione per abrogare questo sistema di vendita della cittadinanza, perché è contrario al “principio di leale cooperazione” e dunque all’articolo 4 del Trattato sull’Unione Europea, ma anche alla “integrità dello status di cittadino dell’Unione” definita dal Trattato sul funzionamento dell’Unione all’articolo 20. La raccomandazione della Commissione intende valutare la revoca dei passaporti d’oro posseduti da cittadini di Russia e Bielorussia che abbiano ricevuto sanzioni in seguito al loro supporto alla guerra in Ucraina.