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Contagi Covid mai così alti in Cina: numeri da prima ondata in tutto il Paese e nella zona di Shanghai

Pubblicato: 04/04/2022 15:41

Nuovo record di contagi da Coronavirus in Cina. Dopo due anni dalla prima ondata di contagi che ha fermato il mondo intero per alcuni mesi, i numeri tornano ad aumentare in tutta la Cina e in particolare nell’area di Shanghai.

Nuovi contagi da Covid in Cina, è record dopo il picco della prima ondata

La Commissione Sanitaria Nazionale cinese ha comunicati i nuovi, impressionanti dati sui contagi nel Paese. Nella giornata di sabato 2 aprile la Cina ha raggiunto la cifra record di 13.146 nuovi casi di Coronavirus, la più alta mai registrata dopo l’esplosione della prima ondata nel 2020. In particolare, sono stati segnalati 1.455 pazienti sintomatici e 11.691 che invece non presentavano sintomi. Non sarebbero però risultati nuovi decessi in base a quanto segnalato dalle autorità sanitarie. Questo aumento vertiginoso di casi sarebbe dovuto alla contagiosità della variante Omicron, ormai diffusa in numerose province cinesi.

Record di contagi da Covid a Shanghai, l’Europa tende la mano alla Cina

La maggior parte dei nuovi contagi, pari a circa il 70%, è concentrata nell’area di Shanghai. In questa zona sono 25.000.000 le persone in isolamento a causa della nuova ondata di contagi, e si stima che decine di milioni di cittadini siano nuovamente in lockdown anche nella parte nord-est della Cina. In questo Paese, la popolazione che ha concluso il ciclo vaccinale è pari all’88,11% del totale, dunque a circa 1.240.000.000 persone, secondo i dati comunicati dalla Commissione Sanitaria Nazionale. La dose booster sarebbe invece già stata somministrata a 143.000.000 cittadini. Nonostante il Coronavirus sia stato rilevato per la prima volta proprio in Cina a fine 2019, le misure di prevenzione dei contagi come lockdown, isolamento delle persone positive e test sulla popolazione non sarebbero ancora così diffuse. Per questo motivo l’Unione Europea ha offerto il proprio aiuto a combattere il dilagare del virus con la stessa strategia adottata nel Vecchio Continente, utilizzando quindi vaccini a mRna e facendo ricorso alle dosi booster di richiamo.