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Strage di Bologna, Paolo Bellini condannato, l’ex di Avanguardia Nazionale accusato di concorso in strage

Pubblicato: 06/04/2022 15:13

È arrivata la condanna per Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale, in merito alla strage di Bologna. Oltre a lui sono stati condannati anche l’ex capitano dei Carabinieri Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia.

La strage di Bologna è stato uno degli attentati più cruenti e con più vittime della storia dell’Italia del dopoguerra. Avvenuta alle 10.25 del 2 agosto 1980 nei pressi della stazione di Bologna Centrale, sono morte 85 persone mentre altre 200 sono rimaste ferite.

Strage di Bologna, condannato Paolo Bellini

La Corte d’Assise di Bologna, nella voce del presidente della Corte Francesco Caruso, ha promulgato la condanna nei confronti di Paolo Bellini. L’ex di Avanguardia Nazionale è stato riconosciuto colpevole del reato di concorso in strage e quindi condannato all’ergastolo con un anno di isolamento. La Procura Generale di Bologna aveva chiesto per l’imputato 3 anni di isolamento diurno.

La questione del filmato che “incastra” Bellini

Come riferisce AdnKronos, Bellini è stato assente alla lettura della sentenza, ai giornalisti presenti fuori dal tribunale ha dichiarato di aver fiducia nella magistratura ma non in quella inquirente. Contesta la sentenza la difesa, che ha definito il filmato che mostrerebbe la colpevolezza di Bellini: “Con tagli e incollature. Il fatto che nel video ci sia l’orologio della stazione fermo alle 10.13 non significa nulla, perché non c’è la data. Inoltre, a che ora è stata girata la scena che riprende l’anonimo? C’è il fumo? No. Quanto tempo era passato dall’esplosione? E poi siete sicuri che era il 2 agosto?”

Sui mandanti e il presunto finanziamento per la strage, il legale ha invece sottolineato: “Non ci sono elementi per dire che la strage è stata finanziata e che i soldi del Banco Ambrosiano Andino siano andati agli esecutori, perché mancano i passaggi intermedi”, si legge sempre su Adn. Duro il commento anche del secondo difensore, Manfredo Fiormonti, “In 50 anni non si è trovata alcuna prova di un collegamento tra Bellini e i Servizi. La sua appartenenza ai servizi e le coperture di cui avrebbe goduto sono una mera congettura”.

Sempre sul video è intervenuto anche Bellini, rispondendo all’ex moglie che ha detto di averlo riconosciuto ha detto sempre ai cronisti: “Io non ero a Bologna il 2 agosto, ero a Rimini alle 9, la mia ex moglie può dire quello che vuole, sono problemi suoi. Quel signore in video non sono io”.

Le altre condanne per la strage di Bologna

La Corte d’Assise di Bologna ha promulgato le sentenze anche per gli altri due imputati del nuovo processo per strage: 6 anni all’ex capitano dei carabinieri Pergiorgio Segatel, accusato di depistaggio e 4 anni a Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli a Roma, accusato di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini.

“Giustizia è fatta” il commento dei parenti delle vittime e superstiti

Presente anche il comitato familiari delle vittime che, nella persona di Paolo Bolognesi, ha espresso soddisfazione per la sentenza: “Giustizia è fatta, dobbiamo dire grazie alla Procura generale ai nostri avvocati. Confido nel fatto che la mole di documenti uscita da questo processo potrà essere utile anche per gli altri processi riguardanti le stragi e non solo. È l’inizio del percorso verso la verità, mancano le responsabilità politiche”.

Anche Presidente e vicepresidente della Regione, Bonaccini e Schlein, hanno commentato l’esito del processo: “Un momento di giustizia per la città di Bologna, l’Emilia-Romagna e il Paese. Che dobbiamo in primo luogo alla tenacia dei parenti delle vittime e al lavoro incessante dell’Associazione che li rappresenta, oltre ovviamente a quello degli inquirenti. Un ulteriore approdo lungo la strada per arrivare alla piena verità su una strage terribile e inaudita, tuttora difficile anche solo da immaginare” hanno detto.

La vicepresidente Schlein era presente in aula alla lettura della sentenza in quanto la Regione Emilia-Romagna si era costituita parte civile insieme al comune di Bologna, all’Avvocatura Generale dello Stato e ai 100 familiari delle vittime: “L’atto di giustizia di oggi colma un vuoto aperto in questi anni da gravissimi depistaggi e lenisce una ferita senza ovviamente che possa cessare il dolore di fronte a ciò che successe il 2 agosto 1980 e nei decenni successivi. Con la sentenza viene accertato il ruolo nella realizzazione della strage di esponenti dell’estrema destra collegati con apparati deviati dello Stato, e il ruolo dei finanziatori e degli organizzatori della strage”, continuano Bonaccini e Schlein.

“Soprattutto oggi ribadiamo la nostra vicinanza all’Associazione dei familiari delle vittime, al presidente Paolo Bolognesi, a tutti coloro che hanno sofferto e che tuttora portano con sé le conseguenze della strage. Come Regione intendiamo continuare a sostenere l’Associazione dei familiari, collaborazione che ha portato alla digitalizzazione dei documenti e degli atti processuali, materiale dal quale sono scaturiti gli elementi che hanno portato a questo nuovo processo”.