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Bimbo autistico deriso dalle maestre in chat: i messaggi scambiati e le parole della madre

Pubblicato: 07/04/2022 12:50

A Roma, un bambino autistico sarebbe stato deriso dalle insegnanti in una chat di Whatsapp. La madre ora chiede giustizia e aiuto. Quali sono i messaggi scambiati nella chat incriminata e quali potrebbero essere i risvolti di questa triste vicenda.

Bimbo autistico deriso dalle maestre su Whatsapp, i messaggi nella chat

Questa triste storia, ancora in attesa di chiarimenti e certezze, arriva da Roma e ha come protagonista un bambino di 6 anni affetto da disturbi dello spettro autistico. La gravità di questa vicenda si manifesta quando il piccolo si ammala di Covid ed è costretto a rimanere a casa per due settimane. Durante questo periodo di assenza da scuola, due insegnanti di ruolo, la docente di sostegno e l’assistente all’autonomia avrebbero iniziato a scriversi su Whatsapp per aggiornarsi sulle condizioni di salute del bambino. Tra i messaggi scambiati, si legge: “Lui è tornato a scuola? Almeno ci prepariamo all’evento” a cui farebbe seguito la risposta dell’insegnante di sostegno “Hanno fatto il tampone ma sono ancora positivi, quindi la giornata comincia bene”. Un’altra delle insegnanti presenti nella chat avrebbe scritto “Mi dispiace per loro ma a noi ci dice bene”. Tra i numerosi messaggi, anche un “Non svegliate il cane che dorme. E speriamo che continui a dormire”.

Le parole della madre del bimbo autistico deriso dalle insegnanti: “mi è crollato il mondo addosso”

L’esistenza di questa chat e dei terribili messaggi che avrebbero come oggetto il bambino, affetto da autismo, sarebbe stata rivelata alla mamma dall’ex assistente all’autonomia del piccolo. A dichiararlo è la madre stessa, che ha raccontato questa circostanza sulle pagine de Il Messaggero. “A quel punto mi è crollato il mondo addosso” ha confessato, sconvolta. Subito dopo la terribile scoperta delle chat, la madre del bambino si è recata a scuola per chiedere spiegazioni: “L’insegnante di sostegno negava tutto, non voleva parlare e a scuola sono arrivate anche le forze dell’ordine, avrei rischiato una denuncia per violazione della privacy poiché non facevo parte di quella maledetta chat” racconta la donna. “L’aspetto che più di ogni altro mi ha ferito è scoprire che delle insegnanti, che scelgono deliberatamente di occuparsi di disabili, possano arrivare a tanto, ad offenderli, a dileggiarli”.

Cosa potrebbe succedere dopo la scoperta delle chat su Whatsapp

Ora il futuro del bambino è incerto, ma la madre ha una certezza: non dovrà essere lui a cambiare scuola, dato che avrebbe instaurato un bel rapporto con due suoi compagni di classe. All’AGI, la donna ha affermato che “Mio figlio è a casa e io non posso mandarlo a scuola in mano a queste persone dopo quello che è accaduto, io chiedo giustizia e aiuto, perché queste persone non meritano di insegnare. Sono una madre disperata”.