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Contanti sempre preferiti dagli italiani ai pagamenti digitali: i dati del report e cosa potrebbe cambiare con il Pnrr

Pubblicato: 07/04/2022 08:31

Secondo quanto emerge dal rapporto 2022 della Community Cashless Society, presentata il 31 marzo a Cernobbio da The European House-Ambrosetti, l’Italia è al 25° posto tra i Paesi europei per incidenza del contante sull’economia (29° al mondo). Il nostro bel paese rimane legato ai contanti, anche se aumentano gli italiani che usano sistemi di pagamento digitali. Vedendo nel dettaglio la classifica dei Paesi Ue, gli stati del Nord Europa sono in testa per numero di transazioni cashless pro capite. La tendenza dell’Italia all’utilizzo di metodi alternativi al contante potrebbe cambiare, se si sfruttassero gli investimenti del Pnrr.

Contanti sempre preferiti dagli italiani: i dati del Cashless Intensity Index

Il Cash Intensity Index misura l’incidenza del contante sul PIL nazionale dei 144 Paesi del mondo analizzati. L’Italia si trova al 29° posto nella classifica globale e perde 4 posizioni rispetto al 2020, in cui era 33°, nella graduatoria che va dal peggiore al migliore. Nel Cashless Society Index, strumento di monitoraggio della situazione dei pagamenti elettronici dei Paesi europei sulla base di 16 indicatori in due aree di riferimento “Fattori abilitanti” e “Stato dei pagamenti”, il nostro Paese si posiziona quartultimo nell’Unione Europea davanti a Grecia, Romania e Bulgaria.

Nell’edizione 2022 del Cashless Society Index, i Paesi che si trovano in testa sono quelli del Nord Europa. In particolare, la Danimarca si trova al primo posto con un punteggio di 8,13, seguita da Svezia e Finlandia con un punteggio rispettivamente di 7,00 e 6,72. Mentre l’Italia che si trova in fondo alla classifica ha un punteggio di 2,94.

Cashless Society Speedometer: Italia terzultima in Europa

Il Cashless Society Speedometer è un indicatore che misura la velocità con cui i Paesi dell’Unione Europea si muovono nella transazione verso la Cashless Society e l’abbandono dei contanti. Nell’edizione 2022, l’Italia conferma di non possedere una velocità sufficiente. Il bel Paese si posiziona terzultimo tra le nozioni del nostro continente per numero di transazioni pro-capite, 61,5 nel 2020 (in diminuzione rispetto al 2019 in cui erano 61,7). La media europea è di 142. In termini assoluti e tradotte sulla popolazione italiana, la differenza equivale a 4,8 miliardi di transazioni. Se aggiungiamo le carte prepagate, tendenza principalmente del nostro Paese, si arriva a 81 transazioni con carta pro-capite, contro la media europea di 156.

Le opportunità del Pnrr per invertire la tendenza in Italia

The European House-Ambrosetti ha identificato 4 aree di intervento del Pnrr che potrebbero avere “effetti a cascata” sui pagamenti elettronici. Le aree identificate sono:

  1. la digitalizzazione delle P.A.;
  2. la digitalizzazione del turismo;
  3. il rinnovo delle flotte del Trasporto Pubblico Locale (TPL);
  4. la digitalizzazione della sanità.

Si consideri che l’Italia ha assegnato 63,5 miliardi di euro alla digitalizzazione, il valore più alto tra i Big-4 europei. L’obiettivo è quello di utilizzare al meglio queste risorse per invertire la tendenza e incrementare i pagamenti elettronici.

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2022 12:09