Vai al contenuto

Colloquio di lavoro: 5 consigli per fare una buona impressione e comunicare che sei la persona giusta

Pubblicato: 10/04/2022 07:43

Il colloquio di lavoro è un momento importante in cui candidato e azienda si incontrano per la prima volta. Si tratta di un’occasione preziosa, in cui è fondamentale sapersi giocare tutte le carte per ottenere la posizione lavorativa desiderata. Per questo è necessario prepararsi adeguatamente per non farsi cogliere alla sprovvista.

Tuttavia è importante tenere a mente che ogni colloquio è diverso. Sono numerose le variabili che entrano in gioco e che vanno prese in considerazione: la cultura aziendale, il tipo di ruolo per cui ci si candida, la vision e la mission dell’azienda, i valori che essa promulga. Anche se ci sono alcuni elementi che è bene tenere a mente e su cui è fondamentale prepararsi in ogni tipo di colloquio.

1- Informarsi sull’azienda

Presentarsi a un colloquio di lavoro senza aver raccolto le principali informazioni è come presentarsi a un’interrogazione senza aver aperto libro: l’insuccesso è assicurato. Fare delle ricerche sull’azienda, sul suo posizionamento e sulle storie che la raccontano permetterà di partire con un notevole vantaggio e di fare buona impressione sul recruiter. Conoscere le principali caratteristiche dell’azienda (e perché no, anche qualche dettaglio interessante) è un modo per mostrarsi interessati e motivati.

2- La prima impressione conta

Dicono che l’abito non faccia il monaco, eppure presentarsi a un colloquio di lavoro con un vestiario non consono o con uno stile trasandato non gioca di certo a proprio favore. Un abbigliamento adeguato al contesto contribuirà a trasmettere un’immagine di ordine e serietà, se è quello che volete trasmettere. Anche se ci sono alcune eccezioni in base al tipo di azienda e al tipo di posizione per cui ci si candida: se si tratta di un lavoro creativo, si può optare, per esempio, su un accessorio particolare o su un dettaglio di colore diverso. Una mise adeguata non deve necessariamente rientrare in canoni prestabiliti, l’importante è che sia adatta al contesto.

Altro aspetto importante è la postura, non solo per trasmettere sicurezza al selezionatore, ma anche a noi stessi. A tale proposito Amy Cuddy, psicologa sociale e docente alla Business Harvard University, afferma che assumere una postura “forte”, anche solo per qualche minuto, può aumentare il livello di testosterone, l’ormone dominante, e ridurre il cortisolo, l’ormone dello stress. Questo succede anche in natura: i soggetti con comportamenti più autorevoli tendono a manifestare il proprio potere attraverso una postura aperta, mentre i soggetti con atteggiamenti più remissivi tendono a chiudersi. In un colloquio di lavoro, dunque, una postura salda e “aperta” può trasmettere assertività sia a noi stessi che al selezionatore, facendo davvero la differenza.

3- Essere puntuali

Può sembrare scontato, ma non lo è. Presentarsi a un colloquio di lavoro in ritardo darà una pessima impressione al selezionatore. Al contrario, mezz’ora di anticipo potrebbe dare l’idea di una persona un po’ troppo ansiosa. Cinque o dieci minuti di anticipo sono sufficienti per trasmettere l’immagine di una persona rispettosa del lavoro altrui.

Inoltre, nel momento in cui si arriva in azienda, presentarsi ricordandosi il nome della persona che vi ha contattati sarà sicuramente un punto a proprio vantaggio.

4- Parlami di te: meglio prepararsi e non improvvisare

La richiesta parlami di te è talmente generica che potrebbe mettere in crisi, se non adeguatamente preparati. Il fine di questa domanda è capire se il candidato è in grado di strutturare un discorso breve e dettagliato sulla sua carriera lavorativa, mettendo in risalto gli aspetti più pertinenti alla posizione lavorativa cercata.

L’arte dell’improvvisazione è meglio lasciarla agli artisti teatrali in questo caso. Prepararsi un discorso di circa due minuti in cui si narrano gli aspetti della propria personalità e della propria carriera, evidenziando i passaggi che aderiscono maggiormente alla vision e alla mission dell’azienda in cui ci si candida, può essere decisivo per ottenere il lavoro dei propri sogni. Sapersi raccontare significa essere in grado di selezionare con cura gli aspetti che costruiscono la propria immagine, che dovrà sempre rispecchiare i propri reali valori.

Un altro aspetto su cui è importante prepararsi riguarda i propri pregi e difetti, altra domanda diffusa e spesso temuta nei colloqui. L’obiettivo del recruiter in questo caso è quello di capire come la persona si auto percepisce, che valutazione ha di se stessa e quanto sa essere sincera. Il modo per essere a proprio agio anche in questa risposta è mettere in risalto le qualità importanti per quel tipo di lavoro. Ci sono in particolare delle qualità quasi sempre apprezzabili: l’entusiasmo, la capacità di adattamento, la dedizione e la creatività sono alcune delle caratteristiche che possono essere elencate come pregi. A patto che si sia sempre sinceri.

Mentre, per quanto riguarda il tasto dolente dei difetti, se ne possono elencare alcuni che in quel contesto sono poco rilevanti. Essere delle persone pignole, o un po’ troppo severe con se stesse, non è necessariamente un punto a proprio sfavore. Ciò che è importante è trasmettere l’idea di essere una persona consapevole e orientata al miglioramento.

5- Essere curiosi e fare domande

Il colloquio di lavoro è un prezioso momento di scambio tra azienda e candidato, in cui i recruiter apprezzano molto i candidati che pongono domande perché dimostrano interesse per la posizione e per l’azienda. È importante però che le domande siano pertinenti e ben formulate. Eccone alcune:

  • Come si svolge una giornata di lavoro tipo? Questa domanda permette al candidato di calarsi direttamente nel ruolo.
  • Quante persone lavoreranno con me e con quali responsabilità? Voler conoscere meglio il team con cui si lavorerà è un ottimo segnale di interesse.
  • Sono disponibili programmi di formazione? Avere curiosità sulla formazione interna significa essere disposti al miglioramento continuo e questo è un ingrediente fondamentale per la propria crescita.
  • Ci sono possibilità di crescita per questo ruolo? È una domanda che delinea ambizione e volontà adoperarsi per uno sviluppo consapevole.

Porre delle domande ai selezionatori, è indice di curiosità e proattività. Inoltre, è un’occasione per il candidato di capire se l’azienda è in linea con le sue aspettative di carriera e coi suoi valori. Difatti è importante ricordarsi che il colloquio è un incontro importante non solo per essere scelti, ma anche per scegliere consapevolmente un’azienda, condividendo la stessa visione e contribuendo alla sua crescita.