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Elon Musk lavora per rendere il mining di Bitcoin più green e i Governi del mondo strizzano l’occhio alle crypto

Pubblicato: 13/04/2022 07:37

Non solo il Bitcoin ha fallito il rimbalzo oltre quota 50.000 dollari nell’ultima settimana ma si è addirittura deprezzato, con il mercato che sembra trattare la regina delle cryptovalute come le azioni, ovvero ritenendola un asset rischioso da tenere in portafoglio in momenti di incertezza economica e finanziaria.

Minare Bitcoin senza inquinare? Si può, ecco come

Blockstream, Block di Jack Dorsey (ex Square) e Tesla hanno collaborato per minare Bitcoin in modo sostenibile utilizzando energia rinnovabile. Le tre società hanno annunciato che stanno lavorando a una miniera di Bitcoin alimentata a energia solare e a batteria in Texas che utilizzerà la tecnologia solare e di accumulo di Tesla.

Adam Back, CEO di Blockstream, ha dichiarato: “Questo è un passo per dimostrare la nostra tesi secondo cui il mining di Bitcoin può finanziare infrastrutture elettriche a emissioni zero e costruire una crescita economica per il futuro“.

Ciò può anche avere un enorme impatto sul futuro del mining di Bitcoin poiché questa integrazione crea un incentivo finanziario per il lancio di infrastrutture per l’energia rinnovabile. Blockstream ha affermato che un obiettivo chiave è in definitiva rafforzare la rete del Bitcoin diversificando le fonti di energia della cryptovaluta.

Neil Jorgensenat, capo del progetto Block per questa iniziativa per l’energia pulita (e capo dell’area ESG della sua società), ha affermato: “Collaborando a questo progetto di mining Bitcoin full stack, alimentato al 100% da energia solare con Blockstream, utilizzando la tecnologia solare e di storage di Tesla, miriamo per accelerare ulteriormente la sinergia tra il Bitcoin e le rinnovabili”.

La questione green era stata sollevata anche da Musk

Il fatto che ci sia Tesla tra i partner di questo progetto la dice lunga sulla voglia di Elon Musk di “ripulire” il mondo delle cryptovalute dopo quanto fatto negli ultimi due anni dal CEO di Tesla e SpaceX.

Infatti, come i lettori di Momento Finanza ricorderanno, Musk dapprima aprì le porte di Tesla al Bitcoin, permettendo agli utenti di acquistare le sue auto elettriche con la crypto più famosa al mondo, salvo poi fare un passo indietro in quanto per creare l’asset digitale si inquina parecchio, considerato l’enorme dispendio di energia richiesto per il mining.

I rialzisti di Bitcoin saranno felici di vedere alcuni progressi nel rendere il Bitcoin più rispettoso dell’ambiente, dopo che il mining è stato attaccato per la sua impronta di carbonio, con Greenpeace, Environmental Working Group e Chris Larsen di Ripple che hanno lanciato una campagna su questo tema. Questa campagna si chiama “Change the Climate: not the code e mira a sensibilizzare sull’energia che il Bitcoin sta usando per costringere la comunità a passare dalla Proof of Work a un diverso meccanismo di consenso o cambiare l’attuale modello di Proof of Work”, ha commentato Marcus Sotiriou, analista presso il digital asset broker britannico GlobalBlock.

Il problema del cambiamento climatico del Bitcoin diventerà più importante man mano che i prezzi aumenteranno, quindi, non avremo altra scelta che trovare soluzioni”, ha aggiunto l’analista.

Sembra che Chris Larsen creda che l’utilizzo di energia rinnovabile per minare Bitcoin non sia una soluzione adeguata a causa del fatto che i combustibili fossili sono più economici in tutto il mondo, specialmente in Paesi come l’Arabia Saudita.

Penso che, nei prossimi anni, vedremo chi ha ragione e avremo fiducia sul fatto che la comunità del Bitcoin sarà in grado di adattarsi per renderlo sufficientemente rispettoso dell’ambiente”, ha concluso Sotiriou.

Anche gli Stati si muovono: UK flirta con il Bitcoin ma ci va cauto… per ora

Mentre il Bitcoin si mantiene ancora sotto la soglia di 50.000 dollari, la regolamentazione continua ad avanzare poiché il governo del Regno Unito ha rivelato un piano dettagliato per rendere il Paese un hub crittografico globale.

Questo piano include la creazione di un quadro normativo per le cryptovalute, la regolamentazione delle stablecoin e la collaborazione con la Royal Mint per creare un token non fungibile (NFT) da emettere entro l’estate.

Rishi Sunak, il ministro dell’Economia britannico – o Cancelliere dello Scacchiere, per i più appassionati di titoli –, ha dichiarato: “È mia ambizione rendere il Regno Unito un hub globale per la tecnologia dei cryptoasset e le misure che abbiamo delineato contribuiranno a garantire che le aziende possano investire, innovare e crescere in questo Paese“.

Inoltre, il segretario all’Economia ha affermato: “Siamo alla vigilia di qualcosa di importante e abbiamo l’opportunità di plasmarlo e guidarlo“. Questo è un passo promettente per il Regno Unito poiché sembra che stiano iniziando a comprendere l’opportunità che si presenta essendo aperti e accomodanti nei confronti di una rivoluzione inarrestabile, secondo quanto commentato da diversi esperti.

Non solo Londra strizza l’occhio alle crypto 

Inoltre, anche il Vietnam, che ha una popolazione di quasi 100 milioni di abitanti, sta sviluppando un quadro legale per la cryptovaluta.

Secondo quanto riferito dai media locali, la scorsa settimana, il viceprimo ministro vietnamita, Le Minh Khai, ha notificato a tre ministeri l’ordine di collaborare con la banca centrale, la State Bank of Vietnam e altri organismi pertinenti, addirittura per realizzare una propria valuta digitale.

Secondo gli analisti, queste continue aperture alle crypto vogliono dire una sola cosa: che il Bitcoin è accettato a livello globale e che le cryptovalute sono qui per restare e che i governi stanno creando soluzioni su come integrare la tecnologia crittografica piuttosto che vietarla.

L’analisi tecnica sul Bitcoin

Il Bitcoin ha avuto un altro fine settimana tranquillo e anche l’azione sui prezzi non sembra così aver aperto una settimana di decisi movimenti per l’asset digitale creato da Satoshi Nakamoto.

Fondamentalmente, il prezzo del Bitcoin si sta gradualmente abbassando e, nel breve termine, è bloccato in una zona di consolidamento compresa tra 40.000 e 48.000 dollari. Ciò che piace vedere ai trader è il prezzo che supera il livello di prezzo di 50.000 dollari in quanto ciò porterà solo più interesse verso il prezzo del Bitcoin ma, al momento, sembra un’ipotesi non raggiungibile almeno sul medio termine.

Secondo Naeem Aslam, capo degli analisti di mercato di AvaTrade “il grande evento della scorsa settimana a Miami (dove si sono riuniti guru e appassionati delle cryptovalute e, in particolare, del Bitcoin, ndr) ha chiarito che i fondamentali stanno solo migliorando e sempre più Paesi sono pronti ad adottare la regina delle cryptovalute come moneta a corso legale”.

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2022 21:24