Vai al contenuto

Marito e moglie finiscono con l’auto nel fiume Adda, lei muore lui si salva. Ora è accusato di omicidio

Pubblicato: 20/04/2022 13:45

Una donna di 44 anni è morta per annegamento a seguito di un grave incidente d’auto, nel quale è rimasta coinvolta insieme al marito. L’auto è finita nel fiume Adda e, mentre l’uomo è riuscito a mettersi in salvo e a raggiungere la riva a nuovo, per lei non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo è stato recuperato nelle scorse ore ma, una recente svolta nelle indagini ha portato gli inquirenti ad accusare il marito della donna di omicidio volontario.

Incidente nel fiume Adda: arrestato il marito della donna

Si chiamava Romina Vento, aveva 44 anni ed era madre di due figli di 10 e 15 anni; è lei la donna estratta dalle lamiere dell’auto finita nel fiume Adda nelle scorse ore. Secondo quanto riferisce Il Corriere della Sera, la morte della donna non sarebbe legata ad un tragico incidente, bensì ad un atto volontario.

Infatti nelle scorse ore i carabinieri della Compagnia di Treviglio e quelli del Nucleo investigativo di Bergamo hanno avviate le ricerche dell’uomo, che ora è accusato di omicidio volontario aggravato.

Il racconto dell’incidente da parte dei testimoni oculari

Sempre secondo quanto riferito dal Corriere, alcuni testimoni oculari avrebbero visto l’auto piombare a forte velocità attraverso il varco esistente tra i due guardrail che costeggiano il fiume, finendo in acqua. La vettura ha iniziato subito ad inabissarsi, sempre i testimoni hanno riferito di aver sentito una donna chiedere aiuto e, illuminando con le torce il fiume, di aver visto un uomo che ha nuotato fino a riva per poi scomparire nella vegetazione.

I soccorritori hanno impiegato circa un’ora per rinvenire il veicolo e il corpo della donna, per la quale è stato dichiarato il decesso dopo i tentativi di rianimazione. Tre ore dopo i carabinieri hanno rintracciato l’uomo, che vagava per strada nella zona di Vaprio d’Adda, e condotto in caserma. A seguito di ore di indagini, i militari hanno poi formulato il capo d’accusa; secondo quanto emerso infatti, pare che la coppia stesse vivendo un brutto momento di crisi e che la donna avesse deciso di lasciare l’uomo.

In un primo momento gli investigatori hanno temuto che nell’auto ci fosse anche il figlio minore della coppia, in quanto i testimoni hanno riferito di aver sentito l’uomo gridare “Mio figlio, mio figlio“, riferisce Repubblica. Il bambino era in realtà a casa con la sorella maggiore, che avrebbe appreso la notizia dai social, vedendo la foto dell’auto nel fiume.