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Picchiò il figlio con un batticarne, pensionato assolto dall’accusa di omicidio: svelata la causa del decesso

Pubblicato: 22/04/2022 11:13

Assoluzione definitiva per Mario Colleoni nel processo in cui era imputato per la morte del figlio, il 48enne Gianluca Colleoni, che avrebbe colpito con un batticarne nel 2019. L’uomo, secondo quanto ricostruito, sarebbe deceduto a causa della sindrome di Tako Tsubo, una rara condizione nota anche come sindrome “del cuore spezzato”.

Picchiò il figlio con un batticarne, assolto dall’accusa di omicidio: il decesso causato dalla sindrome di Tako Tsubo

Gianluca Colleoni non morì per i colpi alla testa inferti con un batticarne dal padre, Mario Colleoni, ma per una serie di stress emotivi che, unitamente all’assunzione di stupefacenti, avrebbero innescato una condizione rara: la sindrome di Tako Tsubo, nota anche come sindrome del cuore spezzato. Una situazione che sarebbe culminata in arresto cardiaco, verificatosi per mera coincidenza durante la lite.

Per questo il genitore, inizialmente imputato di omicidio, riporta Ansa, è stato assolto definitivamente dall’accusa. Il fatto risale al 9 dicembre 2019 quando il figlio, allora 48enne, tossicodipendente, avrebbe dato in escandescenze per l’ennesima volta dopo una serata fuori casa.

Mario Colleoni non avrebbe mai negato l’accaduto e avrebbe raccontato di aver colpito il figlio alla testa, nel giardino della loro casa in Brianza. Gli esami condotti in sede autoptica non avrebbero però rilevato alcuna frattura o trauma cranico, ascrivendo il decesso ad aritmia cardiaca. La morte di Gianluca Colleoni, come determinato dagli accertamenti, non sarebbe stata quindi causata dalle percosse

Cos’è la sindrome di Tako Tsubo che avrebbe causato la morte di Gianluca Colleoni

La sindrome di Tako Tsubo che avrebbe provocato la morte del 48enne Gianluca Colleoni è conosciuta anche come sindrome del cuore spezzato e cardiomiopatia da stress, come riporta ISSalute, portale dell’Istituto Superiore di Sanità.

A causarla sarebbero in prevalenza situazioni stressanti e forti emozioni, ma talvolta è dovuta alla presenza di una grave malattia o alle conseguenze di un intervento chirurgico. Fu descritta per la prima volta in Giappone nel 1990 e chi ne è affetto può avere sintomi simili a quelli di un infarto.

Aggredisce solo parte del cuore e si ritiene curabile nella gran parte dei casi, sebbene sussistano quadri che portano al decesso. Secondo quanto riportato dall’ISS, oltre il 90% delle persone colpite dalla Tako Tsubo sono donne di età compresa tra i 58 e i 75 anni. L’origine della sindrome non è del tutto chiara ma si è osservato essere sempre preceduta da episodi fisici o emozionali di particolare intensità.