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Rita Levi Montalcini: la vita della grande scienziata italiana, tra formazione scientifica e impegni politici

Pubblicato: 22/04/2022 08:17

Rita Levi Montalcini fu la più grande scienziata italiana del XX secolo. Grazie ai suoi studi sul comportamento dei nervi dopo la rimozione dei tessuti, ottenne nel 1986 il premio Nobel per la medicina.

La vita della scienziata italiana

Rita Levi Montalcini nacque a Torino il 22 aprile 1909 da famiglia ebrea.

Riuscì a convincere il padre che aveva in serbo per lei un altro destino, a iscriversi all’Università di medicina di Torino. Dopo la laurea fu ammessa al corso di specializzazione triennale in neurologia e psichiatria, nonostante fosse indecisa sul dedicarsi alla ricerca o alla pratica medica.

A causa delle leggi razziali, approvate in Italia nel 1938, Levi-Montalcini fu costretta ad abbandonare l’università e a trasferirsi a Bruxelles in Belgio, dove rimase per un anno. Volendo prendere la specializzazione e non potendo utilizzare le strutture dell’università, allestì un laboratorio nella propria camera da letto per continuare gli studi sulla crescita dei nervi durante lo sviluppo dell’embrione.

Nel 1943 la scienziata italiana evitò la deportazione rifugiandosi a Firenze con la madre e e le sorelle. Rimasero qui fino alla liberazione della città da parte degli inglesi e dei partigiani, nel settembre 1944.

Gli studi di Rita Levi Montalcini

L’obiettivo dei suoi studi era capire il comportamento dei nervi dopo la rimozione dei tessuti. Il nervo, quando era privato dell’arto, formava un “gomitolo di fibre o neuroma”.

La scienziata ricevette l’invito da parte di Viktor Hamburger di passare un semestre nel suo laboratorio alla Washington University di Saint Louis. Così nel 1947 parte per l’America e vi resterà per circa 30 anni, durante i quali lavorò alle ricerche in neurologia iniziate a Torino.

In particolare replicò gli esperimenti di Eimer Bueker. Rita notò che le cellule che stava studiando erano numerosissime e caratterizzate da una ramificazione anomala e da una distribuzione insolita tra le cellule neoplastiche (tumorali). Dopo questo studio la Montalcini avanzò l’ipotesi secondo cui i tessuti tumorali rilasciano un fattore responsabile dell’effetto osservato. Questa ipotesi verrà poi confermata negli anni successivi con ulteriori studi.

Ruolo sociale e politico                                                          

La scienziata fu molto attiva anche a livello sociale e politico. Ricordiamo ad esempio che fu la presidente della fondazione Rita Levi Montalcini Onlus finalizzata all’aiuto delle giovani donne dei paesi dell’Africa. Dal 1999 fu Ambasciatrice di Buona Volontà della FAO e nel 2001 fu nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Rita Levi Montalcini si spense all’età di 103 anni, il 30 dicembre 2012, nella sua abitazione romana.