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Violenta ripetutamente la figlia di 8 anni: padre lo scopre e costringe l’amico a suicidarsi

Pubblicato: 22/04/2022 15:26

Scopre che l’amico e collega aveva ripetutamente violentato sua figlia di 8 anni, ma decide di farsi giustizia da solo. L’uomo di 34 anni ha prima minacciato, poi inseguito e braccato l’amico, 32enne. A questo punto l’avrebbe costretto a scavarsi una fossa da solo, istigandolo a togliersi la vita. Il caso sta facendo discutere l’opinione pubblica, che in larga parte si schiera dalla pare del padre.  

Violenta la figlia di 8 anni: la scoperta dell’amico 

La vicenda ha avuto luogo in Russia e sta facendo parecchio discutere l’opinione pubblica. Il padre della bambina, Vyacheslav Matrosov, e l’altro uomo, Oleg Sviridov, erano amici e colleghi da tempo. I due uomini avrebbero legato al punto da trascorrere buona parte del loro tempo assieme, proprio come il giorno in cui Matrosov avrebbe scoperto il video della violenza sulla figlia di 8 anni.  

I due, concluso il turno lavorativo, sarebbero andati a bere assieme, esagerando leggermente e addormentandosi. Al risveglio, il padre della bambina avrebbe preso il cellulare dell’amico, rinvenendo il terribile video dell’abuso. Matrosov avrebbe dunque svegliato e minacciato l’amico con un coltello, come riportano i media locali ed esteri. Oleg si sarebbe dunque dato alla fuga, inseguito dall’amico, giungendo così nel bosco nel quale sarebbe di lì a poco morto.  

Lo costringe a scavarsi la buca e a suicidarsi 

Nel video dell’abuso della bambina di 8 anni, come riportato dal Daily Mail, si sente la piccola chiedere pietà, “basta. Non ce la faccio più, voglio andare a casa”. Questo avrebbe sconvolto Matrosov al punto da decidere di farsi giustizia da solo. Nel bosco l’avrebbe, dunque, minacciato con un coltello, come ammesso da lui stesso in sede processuale, ma solamente con l’intento di spaventarlo.  

L’uomo sostiene che da lì ne sia nata una colluttazione, durante la quale Oleg sarebbe inciampato sull’arma. Per il giudice che ha seguito il caso, invece, Matrosov avrebbe condotto l’uomo nel bosco, dove l’avrebbe obbligato a scavare la buca nella quale è stato rinvenuto, per costringerlo a suicidarsi.  

La sentenza emessa è di 18 mesi, a quanto riporta Il fatto quotidiano, per istigazione al suicidio, percosse e occultamento di cadavere, facendo dunque cadere la condanna per omicidio.  

L’opinione pubblica chiede l’assoluzione 

In sede processuale sarebbe emerso anche come la bambina di 8 anni non fosse l’unica vittima del pedofilo. Nel cellulare dell’uomo gli inquirenti avrebbero trovato altri video di stupri con vittime altre bambine della città, tutte comprese tra i 6 e gli 11 anni. L’ipotesi è che l’uomo abbia agito indisturbato per almeno 5 anni, adescando i minori della città.  

La scoperta delle abitudini dell’uomo avrebbe sconvolto la quiete della città russa che si è schierata dalla parte di Matrosov, lanciando una petizione affinché l’uomo riceva la grazia per la condanna. “Qualsiasi padre avrebbe fatto lo stesso”, si legge nella petizione citata dal Fatto, mentre una delle ex compagne di Oleg (e madre di un’altra delle giovanissime vittime del pedofilo) si sarebbe detta “molto triste” nell’apprendere il verdetto, sperando in un’assoluzione totale.  

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2022 17:26