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Imprenditore ucciso nella Bergamasca, cade l’ipotesi della rapina: un uomo ha confessato il delitto

Pubblicato: 24/04/2022 16:08

Svolta nel caso dell’imprenditore ucciso a Bergamo il 20 aprile: dopo che le prime ipotesi si erano concentrate su un tentativo di rapina finito nel sangue, oggi il colpevole ha confessato il delitto e le motivazioni che lo hanno portato a commettere l’omicidio.

Imprenditore ucciso nella Bergamasca, il colpevole ha confessato

Anselmo Campa è l’imprenditore di 56 anni ucciso a Grumello del Monte, nella Bergamasca, il 19 aprile. Il suo corpo è stato ritrovato nel suo appartamento la sera successiva, il 20 aprile, martoriato da numerosi colpi alla testa. Le prime ipotesi avevano valutato la possibilità di un rapina terminata con una violenta aggressione, ma la pista era stata esclusa dopo che le indagini non avevano rilevato oggetti mancanti all’interno dell’abitazione. A questo punto gli inquirenti hanno esteso le indagini alla cerchia di amici e familiari, portando così all’individuazione del colpevole.

Chi è l’uomo fermato per l’omicidio dell’imprenditore nella Bergamasca

I Carabinieri di Bergamo hanno sottoposto a fermo un 22enne, Luca El Maccaoui, un ragazzo nato in Italia da genitori di origini marocchine. Il giovane aveva avuto una relazione con la figlia maggiore dell’imprenditore ed è stato individuato visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza e ascoltando gli amici e i parenti della vittima. Il ragazzo è stato interrogato per diverse ore, durante le quali si sarebbe contraddetto più volte parlando degli spostamenti avvenuti quel 19 aprile. A quel punto, avrebbe ceduto e confessato di aver ucciso Anselmo Campa. L’arma del delitto è stata quindi recuperata in una zona boschiva di Castelli Calepio, lungo il fiume Oglio: si tratta di un martello. Abbandonati nello stesso luogo sono stati ritrovati i vestiti che il giovane indossava quella sera, ancora sporchi di sangue.

Le ipotesi sul possibile movente dell’omicidio

Accanto al martello utilizzato per uccidere l’imprenditore sono stati rinvenuti anche le chiavi dell’abitazione e il portafogli del 56enne. Il movente del violento omicidio sembra essere legato a numerose discussioni avvenute in passato tra il 22enne e Anselmo Campa. In particolare i due uomini avrebbero avuto screzi su un’automobile, acquistata dall’imprenditore per la figlia, di cui la vittima avrebbe chiesto dopo che i due ragazzi si erano lasciati. Si attende però il procedere delle indagini per fare ulteriore chiarezza sulla dinamica.