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Bambino di 3 anni ucciso dal fidanzato della madre: torturato ed abusato dall’uomo “per mesi”

Pubblicato: 27/04/2022 09:26

Uccide il figlio di 3 anni della fidanzata dopo una tremenda e ripetuta serie di abusi e violenza nei suoi confronti. Dalla ricostruzione sembra che al piccolo siano state fratturate le costole più di venti volte e sul corpo martoriato sarebbero state trovate circa 34 ferite esterne. L’uomo è stato condannato con verdetto unanime, che sembra non aver risparmiato neppure la madre del bambino. 

Bambino di 3 anni con il torace schiacciato: cos’è successo

Di Kemarni, il bambino di 3 anni ucciso dal fidanzato della madre, in tribunale si è parlato come di un bimbo rumoroso ed energico, ma anche molto allegro. La coppia, di contro, in passato ne aveva già parlato come di un ragazzo turbolento, che finiva sempre in qualche guaio. La natura dell’omicidio sarebbe stata, invece, definita un “brutale assalto”.

La vicenda si è svolta a Birmingham, il ritrovamento del corpo risale a giugno del 2018, quando è stato trovato all’interno dell’appartamento nel quale viveva con la cassa toracica schiacciata. Il caso si è protratto fino a questo momento, con un processo durato oltre 20 settimane e che ha lasciato giuria e giudice in lacrime per gli orrori esposti alla corte. 

L’accusa ha puntato sul fatto che il corpo del piccolo potesse tranquillamente funzionare da “testimone silenzioso” dei crimini commessi dalla coppia. 

Torturato “per giorni, mesi ed ore”

I danni riscontrati sulla piccola vittima di 3 anni sarebbero paragonabili a quelle che normalmente si verificano con un incidente d’auto, o con una caduta piuttosto alta.
Il piccolo corpo, infatti, presentava oltre 30 ferite esterne, mentre dalle analisi sarebbe emerso una serie di oltre 20 fratture alle costole del bambino. Fin da subito la madre, Alicia Watson, e il fidanzato della donna, Nathaniel Pope, hanno rifiutato le accuse, additandole l’uno all’altro.

Le violenze sul piccolo Kemarni, secondo il procuratore che ha seguito il caso, Tony Badenoch, proseguivano “da giorni, mesi ed ore”, ed erano ben visibili sul corpo “maltrattato, schiacciato e senza vita”, secondo le ricostruzioni fatte dai media esteri. L’omicidio avrebbe sconvolto profondamente la corte per via della sua natura estremamente violenta. 

L’accusa avrebbe portato a suo favore delle fotografie. Una di queste mostrava il bambino di 3 anni con una ferita all’occhio destro, intento a mangiare vicino ad una ciocca dei suoi stessi capelli. Secondo il procuratore la coppia avrebbe sistematicamente e deliberatamente picchiato il bambino all’addome, preferendolo a parti più visibili e scoperte del corpo. 

Bambino di 3 anni ucciso: condannata la madre

Durante l’interrogazione parlamentare, durata 20 settimane, la madre del piccolo Kemarni avrebbe continuato a sostenere di essere all’oscuro dei maltrattamenti ai danni si suo figlio, e che tutto sarebbe stato fatto da Pope nei momenti in cui lei non era in casa. Si sarebbe anche detta inorridita dall’apprendere delle ferite interne del piccolo

Pope, invece, dal canto suo si è detto altrettanto innocente, almeno per quanto riguarda la morte di Kemarni. 

La giuria è giunta alla conclusione per cui l’uomo sarebbe materialmente ed attivamente colpevole della morte del bambino, mentre la madre sarebbe stata giudicata colpevole per aver permesso o causato la morte del figlio. Ad entrambi è stata anche riconosciuta la condanna per crudeltà sui minori. 

Le droghe e gli abusi passati

In sede processuale sarebbe emersa anche un’ulteriore verità sconcertante sulla coppia. Entrambi avrebbero, infatti, abusato regolarmente di droghe di varia natura, ed alcuni testimoni che vivevano vicino alla coppia avrebbero detto di aver sentito “odore costante di marijuana dall’appartamento”. In passato Pope era già stato condannato per possesso d’eroina con lo scopo di venderla, oltre che per furto con scasso. 

Sembra, inoltre, che in passato la madre avrebbe scelto di comprare marijuana e pagarsi un corso di guida piuttosto che pagare la retta dell’asilo nido al figlio di 3 anni, facendolo quindi ritirare.

Pope, inoltre, nel 2011 era stato incarcerato per 4 mesi per aver rotto la testa di una donna sul binario di un treno di fronte ai suoi figli ed averla poi trascinata via per i capelli. I dettagli sono stati secretati dal processo. 

Il giudice che ha pronunciato la sentenza, e parte della giuria che l’ha emessa, sarebbe scoppiata in lacrime dopo aver dichiarato la coppia colpevole, sia per il sollievo che per l’orrore provato nel corso delle 20 settimane precedenti. Il giudice, inoltre, avrebbe ordinato il congedo a vita dei giurati dal loro ruolo, a causa della “natura orribile dei fatti” esposti in sede processuale.