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Morto suicida a 18 anni in diretta su un forum, la lotta dei genitori di Matteo: “Non deve più accadere”

Pubblicato: 27/04/2022 15:36

Era il 26 aprile 2021 quando Matteo Cecconi, 18enne di Bassano del Grappa, si toglieva la vita mentre era in collegamento in Dad e con un sito-forum dedicato al tema dei suicidi. A distanza di un anno la famiglia, ancora sconvolta per la tragica perdita, lotta affinché quanto accaduto al figlio non ricapiti ad altri.

Sul caso della morte di Matteo indaga la procura di Vicenza, in coordinamento con quella di Roma, per istigazione al suicidio.

Matteo: morto suicida mentre era in Dad e in collegamento con un forum sui suicidi

Il 26 aprile di un anno fa Matteo Cecconi, di Basano del Grappa, si è collegato per l’ultima volta in Dad per seguire le lezioni dell’istituto tecnico industriale Fermi. Quel giorno però, a differenza degli altri, non ha interagito con i compagni ma con i forum di discussione a favore del suicidio (oggi chiuso dalla Procura di Roma) nel quale era entrato e nel quale avrebbe trovato le informazioni necessarie a compiere il suo gesto.

Sul forum c’erano almeno 17mila utenti iscritti, e in collegamento con lui al momento del gesto ci sarebbero state almeno 11 persone, ed è li che Matteo avrebbe manifestato le sue intenzioni e dove avrebbe comunicato di aver acquistato il nitrito di sodio e un farmaco che gli impedisse di vomitarlo. Alle 9.33 del mattino, Matteo ha scritto sul forum chiedendo che gli si augurasse buona fortuna e, dopo aver detto che le sostanze assunte avessero un gusto orribile, non ha più scritto.

Chi era Matteo Cecconi: morto suicida un anno fa

Matteo era un ragazzo come tanti, “Con un’intelligenza viva, curioso, leggeva molto, soprattutto i grandi classici” ha raccontato il padre Alessandro al Corriere della Sera. “Si era trovato un lavoretto, stava preparando la patente, voleva iscriversi a filosofia, fare informatica. Tutto spingeva verso la vita ma c’era un lato oscuro dentro di lui, un tormento che non aveva manifestato”. Eppure qualcosa c’era, ed è emerso dagli scritti lasciati proprio dal ragazzo; “Ci pensava da mesi al gesto estremo e quel ‘ti voglio bene babbo’ che mi ha detto guardandomi negli occhi un mese prima, in seguito mi è sembrato un addio“.

Il sito e il suicidio di Matteo

Sempre il padre ha svelato anche come la sera prima che il ragazzo si uccidesse aveva vissuto normalmente, allenandosi in casa: “Mi sono chiesto che senso avesse avuto allenarsi e poi ho capito che era il comportamento richiesto dal sito: doveva avere un atteggiamento normale, non manifestare nulla” ha raccontato al Corriere.

A Bassano del Grappa un albero a ricordo di Matteo

Un anno dopo la morte di Matteo Cecconi, a Bassano del Grappa è stato piantato un albero di ginko bilboa in sua memoria. Su di esso c’é anche una lettera della mamma, che ha scritto: “Mi piace pensare che questo arbusto in fondo ti assomiglia: s’innalza veloce verso l’alto, è pieno di promesse in germoglio, rappresenta l’inizio di un divenire che lo porterà ad essere un albero maestoso…” si legge sul Corriere del Veneto.

Sempre nella lettera, la donna ha parlato della scelta dell’albero: “Sarà luogo di pace e di gioia per i bambini.. sarà vista piacevole per i ragazzi.. Sarà momento di pace per noi, che in qualche modo ti vedremo in esso crescere. E lo proteggeremo, perché come te svetta alto. Attraverso esso osserverai, conoscerai, farai esperienza, ma soprattutto avrai tempo, tutto quel tempo per vivere che non ha avuto. Benvenuto tra noi”

La lotta dei genitori affinché non succeda anche ad altri

Sempre al Corriere del Veneto, Alessandro Cecconi, papà di Matteo, ha raccontato l’impegno nella lotta affinché quanto accaduto a suo figlio non accada ad altri. Nell’ultimo anno infatti, Alessandro Cecconi ha detto di aver avuto contatti con famiglie che hanno vissuto il suo stesso dolore, come quelli di Fabio, 19enne morto a Roma poco prima di Matteo.

Sono in contatto con genitori di altri ragazzi che si sono uccisi all’estero, e con quelli del romano Fabio, 19 anni, per fare in modo che quella sostanza che non voglio nominare sia venduta ai soli operatori professionali: una richiesta da avanzare al ministro Roberto Speranza e per la quale abbiamo già raccolto attraverso la piattaforma Change.org oltre 1.100 firme” ha detto, aggiungendo che: “La procura di Roma l’ha fatto oscurare, la magistratura uruguaiana avrebbe già indagato il gestore del dominio ma bisogna fare in modo che non sia più accessibile anche dagli altri Paesi. Questo sito e altri che promuovono allo stesso modo il suicidio”.

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2022 15:37